La Germania celebra i suoi luoghi ebraici con una grande cerimonia organizzata con l’UNESCO

Eventi
di Roberto Zadik

Luoghi ebraici in Germania, lungo il corso del Reno: Worms, Spira e Magonza sono stati riconosciuti come patrimonio UNESCO durante una importante cerimonia.

Da secoli la Germania è fra i Paesi europei dalla storia ebraica più tormentata e stimolante, segnata da abissi, come la Shoah e da una lunga serie di persecuzioni e massacri ma anche da personaggi fondamentali. Tra i più importanti, i commentatori biblici, Baal Ha Turim e Rav Hirsch, ma anche coloro che abbandonarono o rinnegarono le proprie radici ebraiche, come il filosofo Marx ed il compositore Mendelssohn, figli di ebrei convertiti, fino ad arrivare a geni incontrastati come il fisico Einstein.

Per questo fondamentale contributo, secondo il sito Jewish Telegraphic Agency, in un articolo firmato da David Klein e uscito lo scorso 3 febbraio, la Germania ha deciso di ospitare, mercoledì 1 febbraio proprio nella Valle del Reno, in  cui nacquero gli ebrei ashkenaziti disseminatisi da lì nei vari Paesi dell’Est Europa portandosi dietro l’antica lingua Yiddish,  una importante cerimonia di riconoscimento, come patrimonio UNESCO, di luoghi come Spira, Magonza e Worms, in cui visse lungamente il “padre dei commentatori della Torah” Rashi.

 

L’organizzazione delle Nazioni Unite, addetta alla Cultura e all’educazione (UNESCO) aveva già pensato di organizzare questa cerimonia nel luglio  2021 ma, a causa della pandemia, tutto era stato posticipato. Così  il Bet Din (Tribunale Rabbinico) di Spira e la sua antica sinagoga, il tempio e gli antichi cimiteri ebraici di Magonza e di Worms, noto come il più antico d’Europa, sono  diventati luoghi internazionalmente riconosciuti.

A questo proposito il presidente UNESCO Frank Walter Steinmeier,  durante la sua visita alla sinagoga di Magonza, ha detto “questi centri comunitari rivestono un’importanza determinante nello sviluppo della cultura ebraica ashkenazita”. Successivamente egli ha sottolineato la centralità di questo riconoscimento dei luoghi ebraici tedeschi, perché, precedentemente, essi non comparivano fra le località del Paese definite patrimonio dell’umanità in cui spiccavano la città romana di Treviri e il Castello di Wartburg.

Alla prestigiosa cerimonia ha partecipato anche Audrey Azoulay, direttore generale UNESCO, figlia del banchiere marocchino Andre’ Azoulay, consigliere dell’attuale Re del Marocco Mohammed VI. Durante il suo discorso Steinmeier ha evidenziato l’importanza, sia a livello culturale sia a causa degli eventi tragici lì accaduti, di città come Spira, Magonza e Worms, che furono teatro di sanguinosi massacri durante le Crociate e di epidemie, come la celebre peste bubbonica, nel quattordicesimo secolo. Ha aggiunto “per secoli gli ebrei in Germania, sono stati visti come stranieri, umiliati, privati dei diritti e uccisi, molto prima che i nazisti cercassero di spazzarli via per sempre da qui e da tutta l’Europa. Nonostante questo, i monumenti e le tombe di queste tre città dimostrano come, invece, gli ebrei tedeschi fossero profondamente radicati nel territorio, vivendo anche periodi di grande espansione culturale, di emancipazione e di pacifica coesistenza con la società circostante”.

 

Foto in alto: il cimitero ebraico di Worms in Renania (© Slashme – Heiliger Sand, Worms, Creative Commons)