Nel caos, l’ordine di Nahum Tevet

Arte

Grazie all’arte, il tempo per scoprire isole e mondi sconosciuti non finisce mai. Il tempo del gioco, insomma non ha età. A dirlo, a modo suo,  è l’artista israeliano Nahum Tevet che dal 11 novembre al 1 dicembre espone le sue opere più recente nella mostra personale che gli dedica il nuovo spazio espositivo Giacomo Guidi Arte Contemporanea di Milano.

In questa sua personale milanese, infatti, Tevet porta una serie di opere di piccole dimensioni la cui cifra dominante sembra essere proprio quella del gioco.

Le opere della serie Double Periscope e Time after time (2010-2013), così come quelle del ciclo Walking on the wall (2011-2013), si propongono come un assemblaggio di forme, composto minuziosamente, che invita lo spettatore a entrare e a camminare mentalmente in uno spazio dove gli oggetti sembrano disposti in modo casuale.

In “Islands” poi sembra di ritrovare la frase-manifesto della poetica di Tevet: “costruire mondi senza fornire le relative mappe”. Islands è un’alternanza di moduli vuoti e lineari e parti piene e compatte inserite in uno spazio architettonico che riprende su grande scala il rigore costruttivista delle opere più piccole. Ed è proprio con quest’opera che Tevet riscopre e propone il legame con il mondo dell’infanzia,  con la componente ludica che appartiene al mondo dell’infanzia.  Questo momento della vita di ogni uomo è visto come un terreno fertile dove far nascere idee e progetti da rinnovare continuamente, ribadendo come, attraverso l’arte, il tempo per scoprire isole e mondi sconosciuti non finisca mai.

Ma l’elemento ludico, non è l’unico ad attraversare l’opera di Tevet. Dominante fin dal primo sguardo delle opere di Tevet, è il rigore e l’ordine geometrico inserito in un contesto dis-ordinato. Come spiega Claudio Libero Pisano, curatore della mostra, “le opere di Nahum Tevet, realizzate dentro perimetri stabiliti, si presentano allo spettatore come agglomerati di oggetti che nell’apparente disordine compositivo esprimono invece una forte regolarità autoreferenziale. Si lasciano osservare come opere finite, nelle quali il caos del momento creativo non ha più alcuno spazio. Ogni elemento occupa un punto stabilito senza alcuna concessione alla casualità dell’accumulo. La perfezione geometrica è un mezzo, una necessità compositiva per creare un ordine alternativo, diverso”.

Nahum Tevet è nato nel 1946 nel Kibbutz Massilot, e ora vive a Tel Aviv. Sin dagli anni ’80 partecipa alle più importanti manifestazioni internazionali – l’VIII edizione di Documenta a Kassel nel 1987, la XXII Biennale di São Paulo nel 1994, la 50ma Biennale di Venezia nel 2003. Tevet ha realizzato progetti personali nelle principali gallerie del mondo (Parigi, Gerusalemme, New York e Zurigo) e importanti mostre personali gli sono state dedicate dai maggiori musei internazionali, dalla Kunsthalle di Mannheim, al Tel Aviv Museum of Art, al MUMOK di Vienna,  la Chapelle des Jésuites di Nîmes e l’Israel Museum di Gerusalemme. Nel 2008 il Macro di Roma ha ospitato una sua personale.
Tevet insegna presso il Dipartimento di Arti Visive della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme dal 1980 e dal dal 2001 al 2010 è stato responsabile del programma di Master in Arti Visive della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme.

Nahum Tevet
11 novembre – 1 dicembre
Giacomo Guidi Arte Contemporanea
via Stoppani 15/c – Milano
Tel. +39 02 36755700
info@giacomoguidi.it
ttp://www.giacomoguidi.it