Lettera di Walker Meghnagi al Direttore di Libero Mario Sechi

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di Walker Meghnagi, Presidente della Comunità ebraica di Milano

Caro Direttore,

in un tempo in cui le parole sembrano perdere significato, e la verità viene continuamente piegata fino a scomparire, sento il bisogno, profondo e sincero, di esprimere a nome mio personale e della Comunità ebraica che rappresento la nostra più sentita gratitudine per il lavoro che Lei e il Suo giornale portate avanti con coraggio, coerenza e dignità.

Oggi più che mai chi sceglie di difendere Israele, chi osa raccontare la realtà dei fatti, chi si oppone alla retorica dilagante e manipolatoria che ha conquistato ampi settori del mondo mediatico, accademico e culturale, si espone a forme di ostilità sempre più esplicite, dure e violente. Lo sappiamo bene noi, che ogni giorno ci troviamo a dover giustificare la nostra semplice esistenza, a camminare controvento in un’Europa che troppo spesso ha smarrito la memoria e la misura.

La vostra voce è una delle poche che riescono ancora a rompere questo silenzio assordante, a resistere all’appiattimento morale che trasforma la vittima in carnefice, che nega agli ebrei – e solo agli ebrei – il diritto a una narrativa onesta, complessa, umana.

In questo contesto, le parole che pubblicate, gli articoli che scegliete di far uscire, i principi che guidano il vostro lavoro quotidiano, hanno per noi un valore che va ben oltre il giornalismo. Sono un gesto di vicinanza, un atto di resistenza etica. E ci ricordano che non siamo soli.

La nostra vicinanza nei vostri confronti è piena, fraterna, autentica. Continuare a raccontare la verità oggi non è solo difficile, è anche pericoloso. Per questo, ci teniamo a farvi sapere che il vostro coraggio non passa inosservato. E che in mezzo a tanto rumore, la vostra voce è chiara, preziosa e, per noi, vitale.

Con stima, amicizia e gratitudine profonda,

Walker Meghnagi

Presidente della Comunità Ebraica di Milano