Incontro alla Stazione Centrale.
Quando per la prima volta, tanti anni fa, sono tornata in questo luogo per iniziativa della Comunità di SantEgidio, sono stata travolta dai ricordi e dai sentimenti. La parola chiave di tutto è Indifferenza, che con la sua fredda violenza ha segnato il popolo che ha voltato la faccia per non vedere i camion che attraversavano la città, carichi di gente colpevole solo di essere nata, lindifferenza dei burocrati zelanti… LIndifferenza che è un male di oggi, che consente di prendere il sole su una spiaggia accanto ai cadaveri di due bambine Rom annegate… LIndifferenza che uccide la coscienza.
Queste sono le parole che Liliana Segre, deportata dal Binario nascosto della Stazione Centrale il 30 gennaio 1944, ha pronunciato, il 26 settembre, alla presentazione del progetto definitivo del Memoriale della Shoah, nella Sala Reale di Milano Centrale. Un Memoriale, non un museo: qualcosa di vivo, aperto alla città, soprattutto ai giovani, alle scuole. Perché il ricordo si faccia coscienza e azione. Indifferenza: la parola sarà scritta su un muro, a caratteri cubitali, allingresso del Memoriale. I percorsi che si apriranno alle spalle di questo muro, saranno capaci di frantumarla.
Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente della Regione Roberto Formigoni, il Presidente della Fondazione Ferruccio De Bortoli e l’Amministratore Delegato del Gruppo FS Mauro Moretti.
Ferruccio De Bortoli, presidente della Fondazione per il Memoriale, costituita nel settembre 2007, ha ricordato limportanza e la caratteristica unica di questo luogo: unico, appunto, in Europa costruito sul luogo stesso dellevento.
Unimportanza che ha avuto il prestigioso avallo del presidente della Repubblica Napolitano, che ha visitato il luogo nel gennaio del 2007 – nell’ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria dando impulso alla realizzazione del progetto, che dovrebbe essere concluso entro il 2011.
Lamministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha detto che lintenzione è quella di comunicare alla città, passo a passo, il progresso dei lavori nel sito in modo che Milano partecipi attivamente ed emotivamente alla sua nascita, con una consapevolezza che è essa stessa parte del valore del Memoriale.
Ho imparato in Israele, durante un recente viaggio come presidente della Regione Lombardia ha detto Roberto Formigoni come sia importante perseguire entrambi gli aspetti della vicenda umana, il passato e il futuro, Yad Vashem e le strutture davanguardia come quelle della Sanità israeliana, con cui la regione Lombardia ha tessuto importanti relazioni. La Memoria è un concetto ebraico radicato e ispiratore della cultura occidentale, insieme ai valori fondamentali e universali di libertà, laicità, diritto alla vita. Questo Memoriale sarà quindi un omaggio doveroso alle vittime ma anche unoccasione di confronto e crescita per le nuove generazioni, aperto al futuro.
Larchitetto Guido Morpurgo ha illustrato i dettagli del progetto, che porta la firma anche del compianto architetto Eugenio Gentili Tedeschi ed è stato definito con la collaborazione di Annalisa De Curtis.
Su unarea di oltre settemila metri quadrati, sarà costruito un sistema di spazi integrati, divisi tra Memoriale permanente della Shoah e Laboratorio della Memoria, che avranno anche il compito di recuperare, rendere vivo e visibile il luogo, ricco di contenuti storici, simbolo per Milano ed il suo territorio delle deportazioni degli ebrei e degli altri perseguitati, politici e no, verso i campi di concentramento e di sterminio.
Il Memoriale permanente e il Laboratorio della Memoria saranno allestiti nell’area della Stazione Centrale – concessa dalle Ferrovie dello Stato – da dove, fra il 1943 e il 1945, durante l’occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana, gli ebrei, prelevati dal carcere di San Vittore, venivano caricati su carri bestiame e deportati nei campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen-Belsen) o inviati ai campi di raccolta e transito situati in territorio italiano (Fossoli e Bolzano).
L’area, originariamente utilizzata per il carico e lo scarico dei vagoni postali, è quella situata, a livello della strada, sotto il piazzale dei binari di Milano Centrale, tra via Pergolesi e viale Brianza, con ingresso da via Ferrante Aporti.
Lo spazio ospiterà nella zona dei binari sotterranei e relative aree di accesso, il Memoriale permanente; nell’area che si apre su via Ferrante Aporti, a piani terreno e seminterrato, il Laboratorio della Memoria, con un archivio/biblioteca, un auditorium, una biblioteca specializzata e un bookshop.
Il percorso allinterno del Memoriale permanente sarà organizzato per aree tematiche: la “Sala delle Testimonianze”, con le voci e i racconti dei sopravvissuti; il “Cannocchiale della Discriminazione”, proiezioni a tutta parete senza sonoro di immagini rievocative delle persecuzioni, delle deportazioni e degli stermini; il “Binario della Destinazione ignota”: nel vano di sollevamento dei vagoni un “periscopio” unirà idealmente passato e presente riflettendo, nel Memoriale, l’immagine di oggi, con i suoi treni e la sua quotidianità, del binario esterno da dove partirono i deportati.
I nomi delle 605 persone che costituirono il carico umano del convoglio RSHA partito da Milano Centrale la mattina del 30 gennaio 1944 con destinazione Auschwitz-Birkenau saranno iscritte a futura memoria su “Il Muro dei nomi”.
La capacità tragicamente suggestiva del luogo sarà amplificata dai rumori reali della Stazione, data la contiguità con i binari e quindi con il transito dei convogli.
Un binario sotterraneo, trasformato in un luogo affollato di ricordi per mantenere viva la coscienza e rendere un doveroso omaggio a chi, da quel viaggio, non è più tornato. Uno spazio vivo, quindi, caratterizzato da una duplice valenza: vero e proprio Memoriale permanente, da un lato; luogo di ricerca e punto d’incontro dinamico tra diverse realtà, in una prospettiva di multiculturalità, dall’altro. Uno spazio bianco, vuoto sarà destinato alla preghiera e alla meditazione.
Un’idea, quella del Memoriale, nata dai contatti fra la Comunità Ebraica di Milano (con Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e Associazione Figli della Shoah), la Comunità di Sant’Egidio e Grandi Stazioni (Gruppo FS). Avviata, nel marzo 2007, con il patrocinio del Presidente della Repubblica è sostenuta dall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, dalla Fondazione Anna Frank di Amsterdam e dalla Shoah Foundation di Los Angeles.
Il lavoro di queste associazioni ha trovato un sostegno fondamentale da parte delle Ferrovie dello Stato che, con il Comune di Milano, la Provincia di Milano e la Regione Lombardia, hanno ricoperto un ruolo essenziale nel percorso che ha portato oggi all’inizio della fase di realizzazione del progetto. Primi sostenitori privati dell’iniziativa sono stati la società Europa Risorse e Bernardo Caprotti con Esselunga.