Il presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani

La Comunità c’è: continua il lavoro per rispondere all’emergenza e preparare il futuro

di Redazione

Il Presidente, il Segretario Generale, Assessori e Consiglieri sono impegnati per tenere attivi i servizi  della Comunità, nonostante l’emergenza sanitaria. Gli uffici della Comunità sono chiusi, ma il lavoro non si è mai fermato. E non solo quello dei dipendenti in smart-working. Non si tengono più le riunioni di Consiglio, per ottemperare alle norme di sicurezza, ma tutti i referenti dei vari settori – scuola, servizio sociale, culto e rabbinato, finanze e tributi… – sono in costante contatto tra loro. E così tutti i servizi, dalla Scuola ebraica con la Didattica a distanza, ai Servizi Sociali impegnati come sportello d’ascolto e assistenza concreta a chi a bisogno, continuano ad essere operativi.

Il Presidente della Comunità Milo Hasbani ha lanciato un appello, un richiamo al senso di Responsabilità di tutti gli iscritti della CEM: “Data l’emergenza Corona Virus, chiediamo alle persone contagiate e alle loro famiglie di avvertire al più presto amici e conoscenti in modo che possano mettersi immediatamente in quarantena ed evitare tragiche conseguenze. Fare di tutto per limitare il contagio è un doveroso gesto verso la nostra Comunità e non solo”.

Purtroppo, infatti, anche la nostra Comunità è stata toccata nei suoi affetti più profondi; ieri, 16 marzo, è mancato Micky Sciama, per molti anni segretario generale della Comunità e attivo in diverse istituzioni ebraiche, dal CDEC alla Fondazione Scuola al Bené Berith. Un personaggio molto amato che mancherà a tutti. Ma altri sono i ricoverati e i positivi al test. Occorre fare di tutto per contenere il contagio, come hanno spiegato anche i Rabbanim, Rav Alfonso Arbib, Rabbino Capo della Comunità di Milano, e Rav Alberto Somekh. Un dovere di responsabilità civile e anche un adeguamento alle norme della Halachà: questo è il senso dell’impegno di ciascuno per far sì che la diffusione del Covid-19 sia contenuta e rallentata, per dare il tempo al sistema sanitario di assistere tutti coloro che hanno e avranno bisogno di cure.

“Come amministratori, siamo oggi costantemente impegnati nel far fronte all’emergenza e a rispondere alle richieste di assistenza, consigli, indicazioni di vario tipo che ci vengono dai nostri iscritti. – dice il Presidente Hasbani – Ma siamo in contatto anche con una rete di enti e istituzioni, in Italia e in Israele, che vogliono aiutarci, dare una mano. Dobbiamo pensare anche al futuro, a quando questa emergenza sarà passata. E non possiamo ancora sapere quali saranno le esigenze della Comunità e dei singoli. Siamo già attivi nello stringere tutta una serie di contatti e referenti, dal K. H. alla Sochnut, ad associazioni di ebrei americani, che ci hanno offerto un aiuto. Certo, molto dipenderà da come la situazione si evolverà in Europa e nel Mondo, ma questa rete solidale sarà certamente importante per ripartire e riprendere a crescere”.