Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Korach pensava che i leader fossero coloro che si innalzano sopra l’assemblea. Aveva ragione nel dire che questo tipo di sovrano non ha posto nel giudaismo. Siamo tutti chiamati a essere servi di Dio. La leadership non riguarda lo status, ma la funzione. Senza leadership, il popolo ebraico è solo un popolo, un gruppo etnico, non una nazione santa.
Parashà della settimana
Parashat Shelach Lechà. Il compito dell’ebraismo non è isolarsi, ma essere coinvolto nel mondo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Le spie non volevano contaminare l’ebraismo portandolo a contatto con il mondo reale. Cercavano l’eterna infanzia della protezione divina e la luna di miele senza fine del Suo amore avvolgente. C’è qualcosa di nobile in questo desiderio, ma anche qualcosa di profondamente irresponsabile che demoralizzò il popolo e provocò l’ira di Dio.
Parashat Behaalotekhà. Il vero leader è colui che ispira gli altri e li responsabilizza
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo riguarda la responsabilità diffusa, il far contare ogni individuo, la costruzione di squadre coese basate su una visione condivisa, l’educazione delle persone al massimo del loro potenziale, e il valore del confronto onesto e della dignità del dissenso. È questa la cultura che i rabbini hanno instillato nei secoli della diaspora.
Parashat Nasò. Il saggio è colui che si confronta con il mondo, non che si distanzia da esso
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il giudaismo fa spazio agli individui che vogliono fuggire dalle tentazioni del mondo. L’esempio supremo è il nazir. Ma questa è un’eccezione, non la norma. Essere un chacham, un saggio, significa avere il coraggio di confrontarsi con il mondo, nonostante tutti i rischi spirituali, e aiutare a portare un frammento della Presenza Divina negli spazi condivisi della nostra vita collettiva.
Parashat Bamidbar. La Torà, l’unica via per creare una libertà che onora l’ordine, e un ordine sociale che onora la libertà umana
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Dio non si stanca mai di ricordarci che la sfida umana centrale in ogni epoca è se la libertà possa coesistere con l’ordine. Può, quando gli esseri umani scelgono liberamente di seguire le leggi di Dio, date in un modo all’umanità dopo il Diluvio e in un altro a Israele dopo l’Esodo.
Parashat Behar Sinai-Bechukkotai. La moralità non deve mancare in un sistema economico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La legislazione contenuta nella Parashà di Behar. Essa ci dice che un sistema economico deve esistere all’interno di un quadro morale. Non deve necessariamente mirare all’eguaglianza economica, ma deve rispettare la dignità umana. Nessuno dovrebbe essere imprigionato in modo permanente dalle catene del debito.
Parashat Emor. Essere mortali equivale a essere impuri
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Tumà non significa contaminazione. Significa ciò che ci distrae dall’eternità e dall’infinito rendendoci fortemente consapevoli della mortalità, del fatto che siamo esseri fisici in un mondo fisico.
Parashot Acharé Mot e Kedoshim. L’amore non basta: le relazioni hanno bisogno di regole
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il capitolo di apertura di Kedoshim contiene regole chiare che creano e sostengono un ordine sociale. È lì che appartiene il vero amore – non il surrogato sentimentale e autoingannevole. Senza ordine, l’amore non fa che aumentare il caos.
Parashot Tazrià-Metzorà. Il corpo, veicolo per la Presenza Divina
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il primo principio essenziale per comprendere le leggi di purezza e impurità rituale è che Dio è vita. L’ebraismo è un rifiuto profondo dei culti, antichi e moderni, che glorificano la morte. Un secondo principio, altrettanto sorprendente, è la sensibilità acuta che l’ebraismo mostra verso la nascita di un bambino. Nulla è più “naturale” della procreazione.
Parashat Sheminì. Con la creazione del Santuario inizia un nuovo capitolo della storia del popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Con la costruzione del Santuario – una dimora simbolica della Presenza divina sulla terra – qualcosa di nuovo è iniziato. Un segno di ciò è il fatto che agli Israeliti non è permesso uccidere qualsiasi forma di vita per nutrirsi. Alcune specie devono essere protette, lasciate libere, riconosciute nella loro integrità, lasciate al di fuori dei desideri e dei mezzi umani.
Parashà 7° e 8° giorno di Pesach. La libertà non è solo liberarsi dalle catene, ma assumersi la responsabilità del proprio destino
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Uno dei messaggi più profondi di Rabbi Sacks è che la libertà non è solo “libertà da” (schiavitù, oppressione, paura), ma è “libertà per” – per prenderci cura del prossimo, per costruire comunità, per dare voce a chi non ha voce. La vera redenzione, dice, si realizza in quando impariamo a guardare al bisogno dell’altro non come un fastidio, ma come una chiamata.
Parashat Tzav. Essere ebrei significa offrire ringraziamento e gratitudine
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La prima parola di questa preghiera, Modeh, proviene dalla stessa radice ebraica di Todah, “ringraziamento”. Così anche la parola Yehudi, “ebreo”. Il quarto figlio di Giacobbe, Yehudà, ricevette il nome da Leah che, alla sua nascita, disse: “Questa volta ringrazierò [alcuni traducono: loderò] il Signore”.