di Ludovica Iacovacci
Se l’obiettivo era distendete i toni, la chiamata tra il Presidente della Francia Emmanuel Macron e il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non è andata a buon fine. Dopo il vertice telefonico, la piattaforma social X è stata il banco di sfogo per i due leader.
Attualità e news
L’Iran paga 200.000 dollari per uccidere il rabbino capo dell’Azerbaigian ma la sicurezza azera sventa l’attacco terroristico
di Nina Prenda
Secondo quanto riportano fonti azere, il trafficante di droga Agil Aslanov è stato pagato dall’Iran con l’obiettivo di effettuare l’attacco ed uccidere il rabbino Segal. Il trafficante Aslanov ha incontrato un comandante dell’IRGC lo scorso autunno, ricevendo “istruzioni precise” su come eseguire l’assassinio.
Londra, Hamas presenta ricorso contro la sua designazione terroristica
di Davide Cucciati
All’istanza di Hamas seguirà una decisione dall’home secretary britannico che ha 90 giorni di tempo per rispondere. Qualora la richiesta fosse rigettata, Hamas potrà ricorrere in appello presso il tribunale competente. Il fatto stesso che Hamas abbia deciso di intraprendere questo iter legale suggerisce che il movimento stia cercando di accreditarsi come attore politico in vista di un possibile futuro mutamento degli equilibri diplomatici.
La Haggadà della Libertà: una Pasqua tra memoria e speranza
di Anna Balestrieri
Non si tratta soltanto di una guida al Seder, ma di un ponte tra l’antico racconto dell’Esodo e le voci vive di chi, oggi, attende ancora la redenzione. All’interno del testo, accanto alle benedizioni tradizionali, si trovano le storie vere di chi ha vissuto il dramma della prigionia e della separazione: il Seder in cattività di Liri Albag e Agam Berger, la lettera di Hadar Goldin scritta alla sua fidanzata alla vigilia della sua cattura nel 2014, la musica che ha dato forza a Sagui Dekel Chen.
25 aprile: le attività del Memoriale della Shoah
di R.I.
In occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione di Milano dal nazifascismo, la Fondazione Memoriale della Shoah promuove tre iniziative di grande rilievo per ricordare quel momento storico e il coraggio di chi vi prese parte. Celebrare questa ricorrenza significa rendere omaggio alla Resistenza, a coloro che hanno combattuto per la libertà e ai tanti che hanno sacrificato la propria vita affinché l’orrore della dittatura fosse sconfitto.
Giovedì 10 aprile al cinema Ariosto la proiezione del film ‘Liliana’
di Redazione
Giovedì 10 aprile dalle ore 21.30 al Cinema Ariosto (via Lodovico Ariosto 16) va in scena il film Liliana, dedicato alla senatrice a vita Liliana Segre. Saranno presenti in sala il regista Ruggero Gabbai e l’autore delle musiche Pietro Salvatori.
Voci da Gaza contro Hamas: il 16 aprile al Senato un evento con due dissidenti palestinesi
Mercoledì 16 aprile alle 18:00 al Senato si terrà un evento intitolato ‘Voci da Gaza’ che vedrà la partecipazione di due dissidenti palestinesi anti-Hamas di Gaza: Hamza Howidy, attivista di Gaza per i diritti umani, dissidente anti-Hamas in esilio, e Moumen al-Natour, co-promotore del movimento di protesta ‘Vogliamo vivere’, in collegamento da Gaza. Li intervisterà la giornalista Sharon Nizza.
Situazione drammatica degli ostaggi israeliani a Gaza: il tempo stringe
di Anna Balestrieri
Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi evidenzia che la situazione è critica e urgente: per alcuni ogni giorno che passa può essere fatale. La combinazione tra malattie croniche non trattate, condizioni igienico-sanitarie estreme e privazione di cibo e acqua sta erodendo rapidamente le possibilità di sopravvivenza.
«E lo racconterai ai tuoi figli»: il filo di Pesach tra Shoah e 7 ottobre
di Marina Gersony
Sulle tracce della libertà in una mostra dello Yad Vashem: una tavola, una memoria, una promessa che attraversa il tempo.
Gaza sfida Hamas, ma l’Occidente guarda altrove: proteste, repressione e silenzi
di Sofia Tranchina
Per la terza settimana di fila, i gazawi sfidano Hamas con proteste pubbliche. Mentre la repressione si fa più brutale, i media internazionali restano in silenzio.
USA: dopo 18 mesi di guerra, l’odio antisraeliano nei campus è ancora forte
di Nathan Greppi
L’odio per Israele nelle università americane non viene nascosto, ma anzi ostentato in conferenze, social media e e-mail. E la situazione sta solo peggiorando. A fare da sfondo, un’ideologia woke che vede negli ebrei e israeliani i bianchi privilegiati, e perciò colpevoli. Lo spiegano due esperti.
Le minoranze perseguitate dal nuovo regime di Damasco chiedono aiuto a Israele. Qualcuno si chiede perché?
di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] Da decenni siamo abituati a sentirci dire che il conflitto in Medio Oriente “è complicato”, che le ragioni sono “ugualmente distribuite” e, dal momento che Israele è la parte più forte, tocca allo Stato ebraico fare concessioni per garantire ai palestinesi “i loro diritti”