Pubblichiamo il video del primo appuntamento del ciclo ‘I maestri dell’ebraismo italiano’ del 31 gennaio tenuto da Rav Riccardo Di Segni.
Vita Ebraica
‘Dal romanzo Apeirogon di Colum McCann: come raggiungere l’oggettività nel conflitto fra gli israeliani e i palestinesi’: il video dell’evento
di Esterina Dana
Domenica 30 gennaio si è tenuto l’evento organizzato dall’Assessorato alla cultura della comunità ebraica intitolato ‘Dal romanzo Apeirogon di Colum McCann: come raggiungere l’oggettività nel conflitto fra gli israeliani e i palestinesi’, a cura di Cyril Aslanov e Claudia Mazzucato.
Parashat Mishpatim. Dobbiamo ricordare che fummo stranieri in Egitto per rispettare lo straniero
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Dobbiamo ricordare che una volta eravamo dall’altra parte dell’equazione. Una volta eravamo estranei: gli oppressi, le vittime. Ricordare il passato ebraico ci costringe a subire un’inversione di ruolo.
Árpád Weisz e le leggi razziali del 1938 nello sport
di Redazione
Nel 1938 il regime di Benito Mussolini promulgò le leggi razziali che colpirono e condannarono alla deportazione e alla morte migliaia di ebrei italiani. La maggior parte dei deportati finì ad Auschwitz. Lo stesso tragico destino toccò all’allenatore e calciatore ungherese Árpád Weisz, che morì nel lager nazista.
Albert Einstein, il genio senza patria
In questa puntata di Mosaico Podcast ripercorriamo le principali tappe della vita di uno degli ebrei più famosi al mondo, cercando di fare – come al solito – un viaggio tra le sue radici, compreso l’ attaccamento allo Stato d’Israele.
Lezione 12 Pirké Avot (25 gennaio 2022)
Pubblichiamo il video della lezione 12 sui Pirkè Avot di Rav Alfonso Arbib (25 gennaio 2022)
Un clima avvelenato spianò la strada agli attentatori della sinagoga di Roma
di Francesco Paolo La Bionda
A 40 anni dall’odioso crimine, l’associazione Kesher ha organizzato un evento dedicato e intitolato “L’attentato alla Sinagoga di Roma: le responsabilità dello Stato”. L’appuntamento si è svolto online sulla piattaforma Zoom il 23 gennaio.
L’attentato alla Sinagoga di Roma e le responsabilità dello Stato. Il 23 gennaio su Zoom
di Redazione
A 40 anni dall’attentato alla Sinagoga di Roma, l’associazione Kesher ha organizzato un evento intitolato “L’attentato alla Sinagoga di Roma: le responsabilità dello Stato”.
Parashat Yitrò. I Dieci Comandamenti sanciscono l’alleanza fra Dio e il popolo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il patto del Sinai, in armonia con il profondo egualitarismo al centro della Torah, non è stato stipulato come altri patti nel mondo antico, tra i re. L’alleanza del Sinai è stata fatta da Dio con l’intero popolo.
Lezione 11 Pirké Avot (18 gennaio 2022)
Pubblichiamo il video della lezione 11 sui Pirkè Avot di Rav Alfonso Arbib (18 gennaio 2022)
Il periodo dei Giudici: il video della lezione di Rav Ariel Finzi
Pubblichiamo il video della lezione del corso di ebraismo intitolata Il periodo degli Shoftim (Giudici) e la sua importanza per il popolo ebraico tenutasi il 127 gennaio 2022 su Zoom curata da Rav Ariel Finzi. L’appuntamento è promosso dalla Comunità ebraica di Milano e dal Rabbinato Centrale di Milano.
“Mai più! Usi e abusi della memoria”, presentato il nuovo libro di Ugo Volli (16.1.2022)
di Nathan Greppi
In una recente intervista al quotidiano Avvenire, Rav Alfonso Arbib ha affermato in merito ai no vax che si paragonano agli ebrei perseguitati sotto il nazismo che “dobbiamo porci alcune domande sul processo di banalizzazione della Shoah che è stato praticato da molti. Nel corso degli ultimi anni si sono paragonate alla Shoah tutte le sofferenze e tutte le persecuzioni e la si è anche usata a fini politici. […] Con i no vax siamo a una strumentalizzazione che ho il dubbio se definire ridicola o inquietante.”
Partendo da ciò, Rav Arbib ha illustrato la necessità delle argomentazioni racchiuse nell’ultimo libro del semiologo Ugo Volli, Mai più! Usi e abusi del Giorno della Memoria (Edizioni Sonda), presentato su Zoom domenica 16 gennaio in un dibattito organizzato dalla Comunità Ebraica di Milano.
Dopo l’intervento del Rav e i saluti introduttivi di Sara Modena, Assessore alla Cultura della Comunità che ha moderato l’incontro, ha preso la parola Roberta Vital dell’associazione Progetto Dreyfus, secondo la quale il libro di Volli “ci invita ad una riflessione collettiva su quello che è il Giorno della Memoria, mostrandone l’utilità ma anche le insidie e il pericolo del relativismo, che rischia di aprire le porte ad una banalizzazione della Shoah.”

Spesso ci si dimentica che la celebrazione a livello nazionale della Giornata della Memoria non è stato un traguardo semplice, bensì il frutto di numerosi sforzi portati avanti in particolare dall’Associazione Figli della Shoah. A tale proposito, Claudia De Benedetti ha rievocato un episodio del 2004: “Eravamo con Rav Arbib in una scuola a parlare di una mostra che l’Associazione aveva organizzato sull’infanzia rubata.” Ha spiegato che un tema che condivide di Volli è come ha trattato i metodi con cui Israele tramanda alle successive generazioni il ricordo della Shoah. Volli secondo lei “ci spiega che bisogna ricordare davvero, perché la memoria deve essere un impegno reale e concreto.” Un altro aspetto che ha apprezzato del libro è che parla di temi quali l’antisemitismo feroce portato avanti per secoli ordini monastici e tutti quegli intellettuali e artisti che in alcuni casi hanno promosso le istanze che hanno portato la Shoah, nonché il tema dell’odio di sé in seno al mondo ebraico.
Volli non è stato il primo intellettuale a criticare il modo superficiale in cui oggi viene utilizzata la memoria; già Rav Giuseppe Laras disse che la Giornata della Memoria fosse “profondamente logora, abusata e corrotta, non soltanto dall’esterno ma anche dall’interno.” Queste sue parole sono state lette all’incontro dal suo allievo Vittorio Robiati Bendaud, il quale spiegò che: “Rav Laras, che sopravvisse alla Shoah e lottò per avere il Memoriale di Milano, parlò nei suoi ultimi scritti di “Shoahismo” interno alle comunità ebraiche italiane, laddove il riferimento possessivo alla memoria sia stato trasformato in qualcosa di insano.”
Ha citato un altro importante rabbino, l’americano Rav Michael Wyschogrod (1928 – 2015), che scrisse a suo tempo: “Io non penso che dalla Shoah possa essere fatta derivare alcuna voce capace di parlare a credenti e non credenti.” Se si mettesse la Shoah al centro dell’ebraismo, secondo lui, ciò “distruggerebbe l’ebraismo e darebbe a Hitler quella vittoria postuma che tutti noi vogliamo negargli.”
Per concludere, lo stesso Volli ha sottolineato il fatto non banale che la Giornata della Memoria è stata istituita a livello legislativo in Italia nel 2000, 55 anni dopo la caduta del nazismo. “Sono stati anni in cui gli ebrei hanno combattuto molto per non far dimenticare quello che era accaduto.” Secondo lui, il fatto che il Memoriale della Shoah parli del fatto che lì sono morti degli antifascisti e comunisti prima che degli ebrei “sostanzialmente occulta il carattere ebraico della Shoah.” Ha aggiunto che se si è gradualmente iniziato a parlare di più dei crimini avvenuti, ciò è anche merito della scelta di Ben Gurion di organizzare il processo ad Eichmann non solo sulle sue colpe personali, bensì come un processo all’antisemitismo nazista in senso ampio, il che non era avvenuto a Norimberga.








