di Davide Cucciati
Dopo gli scandali sessuali che lo hanno coinvolto, il Premio Oscar torna sulle scene passando anche da Israele, che visitò per la prima volta nel 2019, sviluppando un forte legame. Nel dicembre 2024 incontrò dei soldati feriti, visitò le comunità al confine con Gaza e tenne un laboratorio con gli studenti della scuola di recitazione Nissan Nativ.
Kevin Spacey si esibirà a Tel Aviv il 19 novembre 2025 con lo spettacolo Songs & Stories, un evento musicale e autobiografico che si terrà all’Hangar 11. Secondo quanto riportato da Ynet, l’attore sarà accompagnato da una jazz band per eseguire celebri brani di artisti come Frank Sinatra e Dean Martin, alternandoli a racconti personali legati alla sua carriera nel cinema e nel teatro.
Due volte premio Oscar per I soliti sospetti e American Beauty e protagonista della serie House of Cards, Spacey è stato per anni uno degli attori più noti e apprezzati di Hollywood. La sua carriera ha però subito una battuta d’arresto a partire dal 2017 quando sono emerse numerose accuse di molestie sessuali e violenze. In tutti i procedimenti penali l’attore è stato assolto o le accuse sono state archiviate e ha vinto anche alcune cause civili molto mediatizzate, tra cui quella intentata da Anthony Rapp negli Stati Uniti. Nonostante ciò, le accuse hanno segnato profondamente la sua immagine pubblica, escludendolo per anni dai principali circuiti produttivi dell’industria cinematografica americana.
Il suo ritorno sulle scene passa anche da Israele, dove Spacey è stato più volte negli ultimi anni. Un fenomeno che lo accomuna ad altri artisti “cancellati” che hanno cercato un pubblico più aperto al di fuori degli Stati Uniti. L’ultima visita dell’attore risale al dicembre 2024 quando incontrò dei soldati feriti, visitò le comunità al confine con Gaza e tenne un laboratorio con gli studenti della scuola di recitazione Nissan Nativ. In quell’occasione lasciò anche un messaggio nel libro degli ospiti della Knesset, scrivendo: “Il mio cuore è colmo di ammirazione e forza per la vostra lotta. Condividerò le storie che ho ascoltato e ciò che ho visto con i miei occhi. Con affetto, Kevin Spacey”.
Il Jerusalem Post ricorda che il legame tra Spacey e Israele risale almeno al 2019 quando l’attore visitò Gerusalemme e Tel Aviv. Durante quel soggiorno, indossò una kippah per partecipare a una visita di condoglianze presso l’hotel Jerusalem Gardens, in memoria del rabbino Jaeger, cognato del suo manager Evan Lowenstein. Quest’ultimo, ebreo ortodosso, ha accompagnato e sostenuto Spacey nel tentativo di rilanciare la sua carriera. Il produttore dello spettacolo, Alon Yurik, ha dichiarato a Ynet: “Siamo molto entusiasti di ospitare il famoso attore Kevin Spacey in Israele. È un vero amico di Israele e la sua decisione di venire qui in un momento così delicato per la società israeliana non è qualcosa di scontato. Mentre molti artisti e figure culturali internazionali hanno rifiutato di venire, Spacey ha immediatamente accettato di abbracciare il pubblico israeliano”.
La parabola di Spacey, tra scandalo, silenzio e tentativi di ritorno, si incrocia così con una società come quella israeliana che, forse più di altre, sa riconoscere il valore delle storie complesse e delle seconde possibilità.