di Michele Di Benedetti
Marah Zohry, 20 anni, giovane donna palestinese della Striscia di Gaza, è morta a causa della leucemia e non per malnutrizione, come avevano erroneamente riportato alcuni media. La confusione nasce da articoli ambigui pubblicati, tra cui un pezzo del Corriere della Sera, e da citazioni diffuse da testate internazionali che parlavano di “grave deterioramento fisico” senza menzionare il cancro.
Conferma del certificato medico e ruolo di Israele
Secondo un documento dell’ospedale Nasser di Khan Younis, Marah Abu Zuhri soffriva di leucemia. Le autorità italiane avevano richiesto l’evacuazione della giovane per cure mediche avanzate, e Israele ha approvato subito il trasferimento, proponendo anche date anticipate per l’arrivo in Italia.
Marah era stata ricoverata all’ospedale Universitario di Pisa mercoledì sera e vi è deceduta venerdì 15 agosto. Il certificato medico conferma che la causa della morte era la leucemia, mentre le menzioni alla malnutrizione nei media non corrispondono alla realtà clinica.
COGAT, l’ente del Ministero della Difesa israeliano che coordina le attività umanitarie nella Striscia di Gaza, ha dichiarato: “Israele facilita il trasferimento medico dei pazienti, con particolare attenzione ai bambini, e incoraggia altri Paesi a richiedere simili evacuazioni, mentre Hamas sfrutta tragicamente queste storie a fini propagandistici”.

Manipolazioni mediatiche e propaganda
La vicenda di Marah Zohry mette in luce come la disinformazione possa diffondersi rapidamente, offuscando la verità su situazioni delicate. Storie drammatiche come questa rischiano di essere strumentalizzate a scopi politici o propagandistici, distorcendo la realtà sanitaria dei pazienti.
Post sui social, come quello condiviso da Vittorio Pavoncello Botticella, sottolineano l’importanza di diffondere le informazioni corrette, per rispettare la memoria della giovane e la verità dei fatti clinici.
Chiarezza per i media e responsabilità giornalistica
Il caso evidenzia la necessità che le agenzie di stampa verifichino con attenzione le fonti sanitarie prima di riportare cause di decesso, evitando sensazionalismi o interpretazioni errate. Marah Zohry è stata vittima di una malattia oncologica aggressiva, e non di malnutrizione. La diffusione corretta dei fatti è essenziale per combattere la disinformazione in contesti di conflitto.