La rockband Radiohead

I Radiohead contro il BDS: “È irritante che ci dicano cosa dobbiamo fare”

di Ilaria Myr

Il frontman della rock  band Radiohead, Thom Yorke (nella foto), ha pesantemente criticato gli “sforzi estremamente irritanti” del movimento BDS e di vari artisti di dissuadere la band dall’esibirsi in Israele il prossimo mese.

Al magazine Rolling Stone Yorke ha dichiarato: “è molto angosciante che un gruppo di artisti internazionali, compreso il frontman dei Pink Floyd Roger Waters, scelgano di gettarci fango addosso piuttosto che impegnarsi con noi personalmente”.

Gli artisti avevano lanciato in aprile una lettera in cui invitavano il gruppo a cancellare il concerto del 19 luglio e una lezione di Yorke all’università, sostenendo che la band, conosciuta per le sue posizioni politiche di sinistra, avrebbe dovuto aderire agli appelli di boicottaggio degli attivisti palestinesi.

“Sarò onesto, questo è stato davvero irritante – continua Yorke al magazine -. Ci sono molte ‘orribili’ persone che non sono d’accordo con il movimento BDS, compresi noi. Non sono assolutamente d’accordo con il boicottaggio culturale, così come J.K Rowling, Noam Chomsky e moltissimi altri. È davvero irritante che artisti che io rispetto pensino che non siamo capaci di crearci una posizione morale da soli dopo così tanti anni. Ci parlano con superiorità e trovo che sia incredibile che pensino di avere il diritto di farlo. È pazzesco”.

Il musicista ha spiegato che ciò che l’ha maggiormente disturbato è stato ricevere una predica da persone che lui ammira, come il regista Ken Loach, “a cui non mi sognerei mai di dire dove lavorare o cosa fare o pensare. Il tipo di dialogo che queste persone vogliono instaurare è di tipo o bianco o nero. E ho un problema con questo. È molto irrispettoso pensare che noi o siamo poco informati osiamo così ritardati che non possiamo prendere decisioni. È offensivo e semplicemente non posso capire perché andare a esibirsi in un concerto rock o fare una lezione all’università debba interessarli”.

“La cosa dell’università, poi, è per me incomprensibile. Non puoi andare a parlare con altre persone che vogliono imparare delle cose in un altro Paese? Davvero? Nel posto in cui si deve essere liberi di esprimere tutto ciò che si pensa. Vuoi dire a queste persone che non puoi andare a parlare? E pensi che questi aiuti?”.

Yorke ha poi aggiunto che il chitarrista Johnny Greenwood è rimasto molto ferito dal disprezzo espresso contro la band per l’esibizione in Israele. “Lui ha fan palestinesi e israeliani, ed è sposato con un’araba-israeliana. Tutte queste persone che stanno a distanza lanciandoci oggetti, sventolando bandiere, dicendo “non sapete niente della situazione!’. Immaginate quanto questo sia stato offensivo per Johnny. Come se noi non ne sapessimo nulla, solo per buttare in giro la parola ‘apartheid’ pensando che sia sufficiente. È davvero strano: un tale dispendio di energia, che potrebbe essere utilizzata in un modo più positivo”.