Rav Jonathan Sacks

Ci lascia Rav Jonathan Sacks z”l, uno dei più grandi Maestri della nostra epoca

di David Zebuloni

Ci lascia uno dei pilastri dell’ebraismo mondiale contemporaneo. Ci lascia Rav Jonathan Sacks. Lord, maestro, studioso, professore, pensatore: di Rav Sacks ricorderemo principalmente il sorriso bonario e conciliante. Quello che metteva d’accordo tutti. Ebrei e cristiani, laici ed ortodossi, umili e potenti.

Il Rabbino Capo della Comunità ebraica di Milano Rav Alfonso Arbib ha detto a Mosaico: “La scomparsa di Rav Jonathan Sacks lascia un vuoto enorme nell’ebraismo mondiale e nel mondo intero. Egli è stato capace di diffondere le idee fondamentali dell’ebraismo in tutto il mondo occidentale. Sarà difficile trovare un altro leader religioso che abbia queste qualità.
Credo però che il modo migliore di ricordarlo sia quello di fare tesoro di un suo insegnamento che troviamo nel commento alla parashà di questa settimana.
Rav Sacks commenta la reazione di Avrahàm alla morte di Sarà: si tratta di una perdita enorme, Sarà non è solo la moglie amata di Avrahàm ma è anche la campagna di una vita che è stata accanto a lui nella sua enorme opera educativa. Eppure la Torà racconta che Avrahàm, dopo aver ricordato Sarà con un hesped e aver pianto, si dà da fare per costruire il futuro suo, della sua famiglia e del mondo intero.

Rav Sacks dice che questo è uno dei messaggi fondamentali dell’ebraismo, la capacità di aver sempre lo sguardo rivolto al futuro. יהי זכרו ברוך  “

 

Già Rabbino Capo della Gran Bretagna e del Commonwealth, Rav Sacks è stato nominato Sir nel 2005, dalla Regina Elisabetta II, per i servizi resi alla Comunità e alle relazioni inter-religiose. Nel 2009 invece, è stato nominato Lord Barone con un seggio a vita nella Camera dei Lord. Rav Sacks era molto apprezzato e seguito anche nel mondo accademico, ricevendo negli anni dottorati honoris causa dalle Università di Cambridge, Glasgow, Haifa, dalla Middlesex University, la Yeshiva University, le Università di Liverpool e di St. Andrews.

Appena un mese fa, lo staff di Rav Jonathan Sacks aveva comunicato attraverso il suo account ufficiale di Twitter, che al grande Maestro britannico era stato diagnosticato un tumore. “Il Rav rimane positivo e ci garantisce che sta ricevendo un ottimo trattamento da parte del team medico”, avevano scritto. “Il Rav aspetta impaziente di tornare al suo lavoro il prima possibile”.

Sul fatto che Rav Sacks fosse rimasto ottimista nonostante la diagnosi, non c’è alcun dubbio. D’altronde nessuno più di lui riusciva a infondere pace e serenità in chi lo ascoltava. Con l’aria mite e i modi sempre eleganti, Rav Sacks riusciva a mettere d’accordo tutti. In un modo ebraico frammentario come quello del 2020, Rabbi Lord Sacks riusciva ad arrivare indistintamente a tutti i suoi fedeli, quelli vicini e quelli lontani. Riusciva a parlare alle menti e toccare gli animi. Sapeva conciliare chi si rifiutava di condividere lo stesso tavolo e la stessa fede. Mito degli ebrei secolari e degli ebrei ortodossi, la porta e il cuore di Rav Sacks erano sempre aperti a tutti.

In uno degli ultimi libri da lui scritti e pubblicati, l’ex Rabbino Capo della Gran Bretagna ha provato a spiegare ai lettori cosa fosse la fede. “Se mi dovessero chiedere come si faccia a trovare Dio, io risponderei immediatamente: imparate ad ascoltare”, scrisse Rav Sacks. “Ascoltate il canto del mondo, il cinguettio degli uccelli, il fruscio delle foglie, il rumore delle onde. Ascoltate coloro che vi amano e vedrete che sentirete Dio nelle loro parole. La fede ebraica non è altro che l’arte dell’ascolto”. Ecco, Rav Sacks ci insegna ad ascoltare, prima ancora che a parlare. Ascoltare per accettare, per accogliere, per abbracciare, per capire, per amare.
Con queste parole salutiamo uno degli uomini più illuminati della nostra epoca. Un uomo pio che ha fatto dell’ascolto la sua missione di vita. I suoi insegnamenti non verranno mai dimenticati.

Il Presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani, esprimendo il proprio dolore per la grave perdita per tutto l’ebraismo mondiale, ricorda che “Abbiamo seguito in più occasioni Rav Sacks in eventi organizzati da E.F.I, in particolare a Varsavia dove abbiamo avuto l’onore di recitare la
Tefillà di Shachrit con lui, e una pochi mesi fa con un grande evento via Zoom sempre organizzato da E.F.I,  dove ha espresso il suo profondo pensiero a proposito di scuola e di Comunità“.

Rav Sacks era intervenuto a settembre anche  alla Giornata Europea della Cultura a Milano, in collegamento streaming (QUI il video del suo intervento).

 

Il cordoglio dell’ARI

Baruch Dayan Ha-Emet

L’Assemblea dei Rabbini d’Italia si unisce al dolore della famiglia e al profondo compianto di tutto il mondo ebraico per la scomparsa di Rav Jonathan Sacks , haRav Ya’akov Zvi ben David Arieh.

Rav Sacks z.l. già Rabbino Capo di Gran Bretagna, è stato uno dei più importanti esponenti del pensiero ebraico nelle ultime generazioni; con insegnamento illuminato da grande sapienza e dall’amore della Torà ha rappresentato il punto di vista ebraico sui grandi argomenti e inquietudini del mondo contemporaneo; con lucida consapevolezza dei problemi che investono la realtà ebraica in Israele e nelle Diaspora ha sollecitato la coscienza del popolo ebraico, con straordinaria forza di argomentazione e capacità divulgativa, mediante numerosi testi e con esperto e saggio utilizzo dei più moderni strumenti di comunicazione; è stato Maestro e guida spirituale, capace di indicare vie e percorsi per affrontare i problemi del presente e costruire e il futuro.
La sua scomparsa costituisce una gravissima perdita, rinnoviamo tuttavia la nostra fiducia che nel ricordo della sua così feconda opera, si realizzi l’insegnamento dei nostri Maestri “I Giusti sono chiamati viventi anche quando vengono a mancare”.

Zèkher tzaddìk livrakhà. Il ricordo del Giusto sia di benedizione

 

Sia il suo ricordo benedizione.