Un caso esplosivo scuote la Francia
Una studentessa palestinese di Gaza è stata espulsa dalla prestigiosa Sciences Po Lille dopo che le autorità francesi hanno scoperto centinaia di post antisemiti e violenti sui suoi profili social, compresi elogi ad Adolf Hitler e incitamenti all’uccisione degli ebrei.
Il caso ha suscitato indignazione nazionale e ha spinto diversi ministri francesi a chiedere un’indagine urgente sui meccanismi di accoglienza e controllo che hanno permesso alla giovane di entrare nel Paese.
Chi è la studentessa espulsa
Nour Atalla, 25 anni, era arrivata in Francia con una borsa di studio sostenuta dal Ministero degli Esteri, nell’ambito di un’iniziativa che ha permesso a 292 gazani di ottenere lo status di rifugiati. Si era iscritta per studiare diritto e comunicazione presso l’Institut d’Études Politiques di Lille.
Post inneggianti all’odio e al terrorismo
Le pubblicazioni emerse sono di estrema gravità. Elogi al nazismo e al leader Adolf Hitler. Appelli espliciti alla “uccisione degli ebrei ovunque”. Sostegno al massacro del 7 ottobre 2023, perpetrato da Hamas nel sud di Israele. Approvazione di crimini contro ostaggi israeliani e messaggi in favore di Hamas e Hezbollah.
“Uccidete i loro giovani e i loro vecchi. Non abbiate pietà. Uccideteli ovunque”, recita uno dei messaggi postati da Atalla, accanto a un video di Hitler.
La risposta immediata dell’università
Sciences Po Lille ha comunicato l’espulsione attraverso un post su X (ex Twitter), sottolineando che “i contenuti diffusi da Atalla violano in modo flagrante i valori fondamentali dell’istituto”, tra cui il rifiuto assoluto di ogni forma di razzismo, antisemitismo e incitamento all’odio.
Reazioni istituzionali durissime
Le reazioni da parte del governo francese non si sono fatte attendere. Il Ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha ordinato azioni legali immediate e la chiusura dell’account social della studentessa. “Nel nostro Paese non c’è spazio per simpatizzanti di Hamas”, ha dichiarato. Il Ministro dell’Istruzione Superiore Philippe Baptiste ha segnalato il caso alla magistratura ai sensi dell’Articolo 40 del Codice di Procedura Penale, affermando: “La Francia non deve accogliere studenti internazionali che promuovono terrorismo, crimini contro l’umanità e antisemitismo”.
Indagine sul processo di accoglienza
Il Ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot ha richiesto un’inchiesta interna per chiarire come Atalla sia potuta entrare nel Paese, nonostante i suoi precedenti online.
“I controlli effettuati non hanno funzionato. Dobbiamo garantire che simili errori non si ripetano più”.
Non un caso isolato: l’allarme dell’antisemitismo nelle università
La vicenda di Sciences Po Lille si inserisce in un contesto più ampio: la questione dell’odio antisemita negli ambienti universitari sta scuotendo non solo la Francia, ma anche l’Italia e gli Stati Uniti, come ampiamente trattato sulle nostre pagine.
In numerosi campus si registrano episodi crescenti di incitamento all’odio, intimidazioni e giustificazioni del terrorismo, spesso sotto il velo di presunte lotte per la giustizia o la liberazione. Università prestigiose sono chiamate a confrontarsi con una crisi valoriale profonda e con la necessità di difendere la libertà accademica senza cedere alla propaganda estremista.
Francia ancora scossa dall’aggressione al rabbino di Lainate
Il caso Atalla giunge a poche settimane da un altro episodio inquietante, che ha profondamente turbato l’opinione pubblica francese e non solo: l’aggressione antisemita ad un rabbino e alla sua famiglia, avvenuta all’autogrill Villoresi Ovest di Lainate, mentre si trovava con la sua famiglia.
Un attacco codardo, apertamente antiebraico secondo le prime ricostruzioni, che ha suscitato condanne trasversali e un’ondata di solidarietà nei confronti della comunità ebraica.
Dibattito acceso anche sulla politica estera
Il caso si intreccia con la recente decisione del presidente Emmanuel Macron di riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite a settembre, come parte dell’impegno francese per una “pace giusta e duratura” in Medio Oriente.
La scelta ha ricevuto forti critiche da parte del governo israeliano, che la considera un “premio al terrorismo”. Mentre altri paesi europei, come Germania e Italia, invitano alla cautela, il Regno Unito ha dichiarato che potrebbe seguire l’esempio francese, a meno che Israele non compia passi significativi per fermare la crisi umanitaria a Gaza.
Un campanello d’allarme per le istituzioni
Il caso Nour Atalla si configura come un grave campanello d’allarme per le istituzioni francesi, che ora si trovano a dover riequilibrare tra accoglienza, sicurezza e principi repubblicani. La gestione del dossier Gaza, tra flussi migratori, lotta all’antisemitismo e impegno diplomatico, si preannuncia sempre più delicata e divisiva.