Profanati i rotoli della Torah a Londra: per la polizia non è antisemitismo

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di Michael Soncin
Una sinagoga a Stamford Hill è stata presa di mira durante la notte, pesantemente vandalizzata con ingenti danni, dove sono stati profanati i rotoli della Torah. La vicenda si è consumata nel mese di giugno nelle prime ore di venerdì, alla vigilia di Shabbat.  

Libri sacri strappati, sparsi sul pavimento, armadi e armadietti distrutti. È lo spaventoso scenario che la comunità ebraica a nord di Londra, visibilmente scossa, si è trovata davanti ai loro occhi. L’episodio è stato debitamente segnalato alla polizia locale, che si è recata sul luogo per effettuare delle ricerche approfondite assieme al reparto della scientifica.

Dalle indagini sarebbe emerso il colpevole, Edward Stafford, un uomo di 43 anni, accusato di furto con scasso e possesso di arma da fuoco. Avrebbe rubato una piccola somma di denaro e due radio dalla sinagoga di Gur, situata in Lampard Grove, nel quartiere ultraortodosso di Stamford Hill.

In relazione all’incidente è stata arrestata anche una donna di 36 anni, rilasciata poco dopo senza ulteriori provvedimenti. Invece, Stafford è stato rinviato in custodia cautelare ed è stata richiesta la sua presenza davanti al tribunale.

Come riporta Jewish News, nonostante siano stati strappati e lanciati a terra i testi della Torah, la polizia ha dichiarato che non ci sarebbero le condizioni per affermare che si tratti di un episodio a sfondo antisemita.

Con sgomento e forte rammarico si è pronunciato il Consiglio della Comunità Ebraica di Stamford Hill che ha condannato il caso pubblicamente sui social, oltre a ringraziare gli agenti di sicurezza comunitari che hanno prontamente collaborato al caso: «Questo è un attacco devastante a una sinagoga della nostra comunità. Qualsiasi attacco a un luogo di culto, di qualsiasi tipo, deve essere condannato con la massima fermezza. Siamo lieti di apprendere che i sospettati sono stati arrestati, grazie alla tempestività delle forze dell’ordine di Shomrim e di Hackney».

Crediti fotografici: Jewish News