Israele in prima linea contro il riscaldamento globale

Mondo

Un Paese all’avanguardia.

Il contributo di Israele alle misure di adattamento e mitigazione degli effetti del riscaldamento globale sull’ambiente: la missione Italia-Israele al Watec di Tel Aviv (30 ottobre-1 novembre 2007).

Alla fine dello scorso mese di ottobre sono state organizzate una serie di missioni sia a livello istituzionale sia aziendale in Israele, per partecipare agli importanti convegni che si sono tenuti nella cornice del Watec, la Fiera Internazionale sulle tecnologie per l’acqua e del rinnovabile e per visitare le aziende e gli istituti di ricerca più importanti, oltreché per conoscere le più recenti tecnologie sviluppate per il mercato dell’ambiente: recupero e riutilizzo e gestione delle acque; solare termico e fotovoltaico, biomasse, gestione e riutilizzo dei rifiuti…

Il termine “mercato” è appropriato, perché oggi la gestione dell’ambiente non è più confinato alla sfera ideale o politica (che ha avuto il fondamentale ruolo di far prendere coscienza), ma costituisce una necessità per l’uomo e per le aziende ed un fattore strategico di crescita per i singoli Paesi.

Oggi inquinare non conviene più (per una serie di leggi nazionali ed accordi internazionali, su tutte il Protocollo di Kyoto), recuperare e sfruttare nuove risorse sì (incentivi, leggi, scarsità delle fonti d’energia tradizionali). In futuro lo sviluppo dovrà essere “sostenibile” o non sarà sviluppo. La stessa Cina non potrà mantenere i tassi di produzione e di sviluppo ai livelli attuali con il petrolio a 100 o 200 dollari.

In questo nuovo scenario economico internazionale i Paesi che avranno adottato politiche più compatibili con l’ambiente potranno garantirsi gli attuali ritmi di sviluppo sia per il risparmio di costi, sia perché trasferiranno ai Paesi meno tecnologicamente sviluppati le competenze e le soluzioni per rispondere alla scarsità di risorse naturali.
Non c’è dubbio che Israele fa parte di questi Paesi e può proporre oggi tecnologie innovative in moltissimi campi fra cui l’ambiente. Questo spiega i tassi di crescita sostenuti dal 2000 ad oggi nonostante i problemi politico-startegici.

La qualità principale riscontrabile visitando moltissime Aziende risiede nella capacità di proporre da parte delle imprese israeliane soluzioni semplici ed efficaci a problemi complessi, siano esse Tecnologie o Prodotti. Ciò è stato possibile per la particolare sinergia che si è realizzata fra Stato, Centri di Ricerca, Aziende e Venture Capital.

Israele poi da sempre ha dovuto “adattarsi” a condizioni climatiche estreme, che in futuro si avranno in zone molto più a Nord, e “mitigarne” gli effetti attraverso la forestazione e la gestione oculata delle risorse idriche.

Al Watec hanno esposto moltissime aziende ormai affermate sul mercato internazionale o vere e proprie multinazionali, accanto a Start Up e Centri di Ricerca nazionali ed universitari (tra le altre, la Ben Gurion University). Rilevante è stata anche la presenza delle istituzioni dei Paesi ospiti, fra cui lo stand italiano ottimamente realizzato e gestito dall’Ambasciata di Italia in Israele e dalla Camera di Commercio Israel-Italia. L’Italia ha fatto ancora di più, organizzando un seminario con la controparte istituzionale israeliana e con l’Ambasciata di Israele in Italia, che ha visto la partecipazione del Ministro per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare Alfonso Pecoraro Scanio, il quale nel suo intervento ha sottolineato come i problemi globali dell’ambiente possono diventare un’occasione di incontro fra i Popoli della Regione per risolvere insieme sfide difficili da vincere a livello nazionale.

Essendo io parte di una delegazione italiana di aziende di livello (fra cui l’Enel), ho riscontrato un buon interesse a fare “business” con le aziende israeliane. Anche io ovviamente, essendo lì per motivi professionali, ho sviluppato ottimi rapporti con aziende ed istituzioni nel campo della gestione delle acque (recupero e riutilizzo di acque industriali e domestiche, desalinizzazione), del fotovoltaico, biomasse, trattamento dei rifiuti e “waste to energy”. Ho avvertito infine, al termine della Missione, avendo incontrato molti interlocutori, la volontà da parte israeliana e non solo governativa di sviluppare maggiormente il rapporto con l’Europa e con l’Italia in quanto siamo considerati, a ragione, mercati naturali per questioni geografiche e culturali.