Israele e India insieme contro il terrorismo e per l’innovazione tecnologica

Mondo

di Davide Cucciati
I due Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa (MOU) per migliorare la cooperazione in materia di difesa, industria e tecnologia. In visita in India, il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa’ar ha ricordato la vicinanza del Paese asiatico, il primo che ha contattato il premier Netanyahu dopo il 7 ottobre. (Nella foto il Ministro degli esteri israeliano Gideon Sa’ar con l’omologo indiano Subrahmanyam Jaishankar. Fonte: pagina X di Gideon Sa’ar).

 

Martedì 4 novembre 2025, Israele e India hanno firmato un memorandum d’intesa (MOU) per migliorare la cooperazione in materia di difesa, industria e tecnologia. Il Jerusalem Post ha precisato che la partnership industriale e militare tra i due Stati è già una realtà consolidata. Infatti, l’India avrebbe già acquistato missili sviluppati da Israel Aerospace Industries (IAI), per circa 3,75 miliardi di dollari, e l’IAI avrebbe convertito sei aerei commerciali in aerei da rifornimento dell’aeronautica indiana per 900 milioni di dollari.

Lo stesso giorno, il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa’ar, in visita ufficiale a New Delhi, ha affermato che “Il terrorismo radicale è una minaccia reciproca per Israele e per l’India” e ha aggiunto, secondo il Times of Israel, che lo Stato ebraico cerca di “promuovere la connettività tra l’Asia meridionale, l’Asia occidentale e l’Europa. Sostiene progetti di connettività regionale”, come I2U2 (una partnership economica strategica tra India, Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti) e il previsto Corridoio economico India – Medio Oriente – Europa (IMEC). New Delhi Television ha enfatizzato le parole del ministro israeliano che ha descritto l’India come una “superpotenza globale” e ha affermato che le relazioni tra le due democrazie sono “più forti che mai”.

Riflettendo sul pogrom del 7 ottobre 2023, Sa’ar ha espresso profonda gratitudine per la rapida condanna dell’India: “Non dimenticheremo il fatto che il primo ministro Narendra Modi è stato il primo leader mondiale a chiamare il primo ministro Netanyahu in quel terribile giorno. L’India è stata al nostro fianco e lo ricorderemo”. Sullo stallo del processo di pace a Gaza, ha sottolineato la necessità di coerenza: “La cosa più importante è mantenere il piano di pace di Trump come l’unica prospettiva”, ha detto, mettendo in guardia contro le deviazioni spinte da altri attori globali. “È un piano graduale, realistico e attuabile. L’India, in qualità di leader mondiale, ha un ruolo chiave nel garantire che sia eseguito”. Sa’ar ha riconosciuto che l’India e Israele condividono “lo stesso dolore e la stessa esperienza” del terrorismo. “C’è terrorismo ovunque e il popolo indiano, purtroppo, conosce i suoi orrori”, ha detto. “Designiamo organizzazioni come Lashkar-e-Taiba come gruppi terroristici e collaboriamo strettamente in materia di intelligence, tecnologia e difesa. Nessun paese ha una maggiore esperienza nell’affrontare il terrorismo di Israele e siamo pronti a condividerla con l’India”.

È stato anche evidenziato il legame tra il primo ministro Modi e il primo ministro Netanyahu: “Le loro conversazioni sono molto trasparenti e vertono questioni strategiche. Spero che si incontrino presto. L’India è il futuro. Israele è più piccolo ma noi siamo una potenza regionale. Insieme possiamo fare grandi cose e sono sicuro che lo faremo”. Infine, Sa’ar ha ribadito che Israele parteciperà al vertice sull’intelligenza artificiale del prossimo anno in India, rimarcando la prossima frontiera della cooperazione tra le due democrazie.