Gran Bretagna: il partito laburista fa i conti con l’antisemitismo diffuso fra le sue fila

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di Davide Foa

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Jeremy Corbyn, leader del partito laburista britannico al centro delle polemiche per l’antisemitismo diffuso fra le sue fila

“Adolf Hitler: il più grande uomo della storia”. Questo il pensiero, espresso con un tweet, di un ormai ex membro del partito laburista britannico. Si chiama Aysegul Burguz e da pochi giorni è stata sospesa dal proprio partito in seguito, appunto, alla scoperta di alcune sue vecchie affermazioni affidate alla memoria infinita dei social network.

Messa al muro dall’opinione pubblica e dal suo stesso partito, la Burguz ha provato ad usare l’ultima cartuccia, senza grandi risultati: “non sono stata io, è stata mia sorella, avevamo un account condiviso”.

Ma le opinioni della consigliera britannica si spingevano anche in settori più ampi, come la politica estera; per esempio, nel 2012 espresse grande supporto all’Iran e alla sua campagna per il nucleare così da “rimuovere Israele dalla mappa”.

Tra i vari tweet, “rispolverati” dalla Campagna Britannica contro l’Antisemitismo, ce n’era anche uno indirizzato contro l’ex leader laburista Ed Miliband: “Ed Miliband è ebreo. Non diventerà mai primo ministro”.

Il caso della Burguz ha di fatto riacceso quei segnali di allarme che da tempo mostrano un antisemitismo crescente all’interno del partito laburista.

Pochi giorni prima del caso in questione, la più grande organizzazione ebraica britannica aveva infatti accusato Jeremy Corbyn, leader del partito, di non fare abbastanza per combattere chiari sentimenti antisemiti, mascherati da critiche a Israele.

Non a caso, il presidente del Labour Club presso la Oxford University ha da pochi giorni rassegnato le dimissioni motivate dal fatto che diversi membri del suo partito “hanno certi problemi con gli ebrei”.

Intervistato dalla BBC, precisamente durante lo show di Andrew Marr, Corbyn ha assicurato che il partito prenderà decisioni risolutive contro qualunque membro che faccia espressione di sentimenti antisemiti, come riportato sull’ Independent: “Chiunque commetta alcun atto antisemita o che faccia considerazioni antisemite, può considerarsi automaticamente escluso dal partito e ne seguirà un’inchiesta. (…) Abbiamo sospeso e sospenderemo ogni membro che si comporti in questo modo”.

Infine, citiamo l’interessante articolo del Guardian, che si chiede se davvero Corbyn abbia fatto abbastanza per combattere l’antisemitismo al suo interno.