Da sinistra jereny Corbyn, leader dei laburisti, e il primo ministro Theresa May

Gran Bretagna: cinque emotivi per cui gli ebrei votano il Labour (nonostante tutto)

Mondo

di Davide Foa

da sinistra Jeremy Corbyn, leader dei laburisti, e theresa May, primo ministro britannicoSecondo un recente sondaggio condotto da ‘Jewish Chronicle’, alle prossime, imminenti elezioni in Gran Bretagna, il 13% degli ebrei voterà per il partito di Jeremy Corbyn, il Labour, mentre il 77% si schiererà con i conservatori guidati da Theresa May.

Il dato rispecchia chiaramente l’ostilità degli ebrei britannici nei confronti di Corbyn e della sua incapacità di gestire rigurgiti antisemiti presenti nel suo partito. Non solo, lo stesso Corbyn è stato più volte accusato di sostenere, anche finanziariamente, il terrorismo palestinese.

Eppure, nonostante il sostegno ebraico al partito laburista sia oggi ai minimi storici, è bene sottolineare come quel 13% rappresenti un rialzo rispetto all’ 8.5% registrato appena un mese fa.

Per questo, un interessante articolo di Haaretz cerca di individuare i cinque motivi per cui, nonostante tutto, una considerevole parte degli ebrei d’oltremanica sia ancora oggi disposta a votare Labour.

1) L’antisemitismo non ha colore

Anzitutto, c’è chi sostiene che l’antisemitismo non sia un problema esclusivamente del partito labourista, ma piuttosto riguardi frange più o meno significative anche di altri partiti.

L’ebreo britannico Michael Sogov, direttore della rivista Huck Magazine, ha recentemente difeso Corbyn e il suo partito affermando : “dal momento in cui Corbyn è diventato leader del Labour, (…) i giornalisti hanno fatto di tutto per dipingere lui e il suo partito come fanatici antisemiti, ma non è affatto così”.

All’interno del partito dei Liberal Democratici, per esempio, David Ward è stato cacciato il mese scorso per aver incitato al lancio di razzi contro Tel Aviv, dopo aver accusato gli ebrei di perseguitare i palestinesi.

Una differenza però rimane. Mentre i Liberal Democratici hanno cacciato Ward senza troppi ripensamenti, “Corbyn non ha messo in atto quei decisi provvedimenti che qualunque partito democratico dell’Occidente prenderebbe nel momento in cui l’antisemitismo si dovesse manifestare al suo interno”, questo quanto dichiarato alla Jewish Telegraphic Agency da Leslie Bergman, ex presidente di ‘European Union for Progressive Judaism’.

Se è vero dunque che l’antisemitismo riguarda tutti i partiti, senza distinzione di colori e ideologie, è altrettanto vero che mentre alcuni lo combattono in modo deciso, altri finiscono per supportarlo (in)volontariamente.

2) Un legame storico

Un secondo motivo per cui alcuni ebrei continuano a votare Labour, si deve cercare poi nel legame storico tra il partito e gli ebrei britannici. Un legame che nasce negli anni ’20, quando il ‘Jewish Labour Movement’ diventa, a vent’anni dalla nascita del partito stesso, il primo gruppo rappresentante una minoranza non cristiana all’interno del Labour.

Col passare del tempo, l’avvicinamento labourista alla causa palestinese comportò però un continuo allontanamento degli ebrei dal partito. Anche se, ancora nel 2010, l’elezione dell’ebreo Ed Milband come leader del Labour garantì al partito il supporto della maggioranza dell’elettorato ebraico, a discapito dei conservatori.

3) Uguali valori

Come terzo fattore, si potrebbe poi considerare una vicinanza tra i valori labouristi e quelli ebraici.

Lo stesso Bergen, chiaramente ostile a Corbyn e alla sua politica tutt’altro che filo-semita, ha ammesso di comprendere quegli ebrei che continuano a votare Labour. ‘Vedono il Labour maggiormente impegnato nelle questioni sociali, e nel supporto dei meno privilegiati all’interno della società. E questo è un valore ebraico’.

4) Ebrei che condannano Israele

Inoltre, cresce il numero di ebrei che, pur difendendo il diritto di Israele ad esistere, sono contrari alla presenza di colonie ebraiche all’interno della West Bank.

In un sondaggio condotto nel 2015 tra ebrei appartenenti al movimento pacifista Yahad, il 47% degli intervistati ha riconosciuto nel governo israeliano il principale responsabile per il mancato raggiungimento di una pace duratura.

Non bisogna dimenticare la figura di Gerald Kaufman, legislatore labourista ebreo scomparso qualche mese fa. Nel 2015, Kaufman dichiarò che il governo britannico stava assumendo posizioni sempre più filo-israeliane dovute alle continue donazioni ebraiche nelle casse del partito conservatore. Lo stesso Kaufman viene infatti considerato tra i promotori della propaganda anti-semita labourista.

5) Corbyn non è il Labour

Il quinto e ultimo motivo per cui alcuni ebrei scelgono, nonostante tutto, di votare Labour va ritrovato nel significato più profondo della democrazia. Gli elettori scelgono infatti di dare il proprio voto al candidato che ritengono più meritevole. Questo accade specialmente al livello degli specifici collegi elettorali, dove le capacità di un singolo candidato contano molto di più rispetto ai comportamenti più o meno condivisibili del leader di partito.

In altre parole, elettori ebrei che potrebbero trovarsi in disaccordo con Corbyn, non rinunciano per questo a supportare un candidato labourista che ritengono adeguato e affidabile all’interno di una specifica circoscrizione.