Gli ebrei e l’unità d’Italia: un dibattito più che attuale

Mondo

di Leone Finzi

Gli ebrei e l’Unità d’Italia:  un tema che, di questi tempi sentiamo proporre da più parti e in vari modi, e che vede gli ebrei partecipi delle lotte risorgimentali e attivi costruttori dell’Italia liberale e moderna. Gli ebrei insomma come protagonisti, insieme al resto degli italiani, alla trasformazione dell’Italia degli Stati in uno Stato unico, unito e indipendente.

Proviamo però per una volta ad invertire tempi e protagonisti e domandiamoci: l’Italia unita ha contribuito, e in che modo, al cambiamento degli ebrei italiani? Il nostro essere ebrei oggi è la logica e storica conseguenza dell’Unità d’Italia? Proprio questo è il tema attorno a cui ruota la serata organizzata dalla Comunità ebraica di Milano, insieme al Dipartimento Educazione e cultura dell’UCEI, alla vigilia del giubileo del 17 marzo. Non una riflessione di carattere storico sugli ebrei e il loro contributo alla costruzione dell’Italia unita, ma al contrario, uno scambio di idee sul ruolo, positivo o negativo, svolto dall’Italia unita sugli ebrei e l’ebraismo italiani. Ne discuteranno rav Roberto della Rocca insieme a Dario Calimani e Ugo Volli, mercoledì 16 marzo nel corso dell’incontro dal titolo “Gli ebrei e l’Italia unita. Ebrei per caso, per necessità o per scelta?” in programma all’Aula Benatoff della Scuola ebraica di Milano.

Secondo rav Della Rocca gli ebrei oggi si trovano di fronte ad una sfida importante, tipica del nostro tempo: mantenere viva la propria identità all’interno di una società che tende sempre più all’omologazione delle sue varie componenti. Una sfida, dice,  che si può vincere non chiudendosi di fronte alla maggioranza, ma piuttosto facendosi espressione concreta dell’idea che la diversità e la pluridentità costituiscono per il paese una fonte di ricchezza e di arricchimento. “Dobbiamo contribuire allo sviluppo dello Stato – e questo lo dice anche la Torah – rimanendo noi stessi” afferma Rav Della Rocca. Un impegno che, aggiungiamo noi,  assume ancor più valore e significato se, nel sostenerlo, siamo convinti che così contribuiamo alla ricchezza al paese, e non viceversa.
In un’ottica delle cose tutta interna al mondo ebraico, tuttavia, viene spontaneo anche chiedersi perchè l’attuale tendenza omologatrice costituisca una forza così attraente;  quali siano cioè le molle che spingono (o attraggono)  la minoranza verso l’assimilazione alla maggioranza. Se la forza fagocitante di quest’ultima può essere una risposta, è vero anche che noi, come ebrei, dovremmo riflettere sulla nostra capacità e volontà di resistere e opporci a tale forza. E proprio questo, a nostro avviso, è il tema da cui dovrebbe partire la riflessione di mercoledì sera.

Gli ebrei e l’Italia unita. Ebrei per caso, per necessità o per scelta?
Aula A. Benatoff – Scuola Ebraica di Milano.
Ore 19.30, cena buffet; ore 20.15, dibattito
Intervengono: Roberto Della Rocca, Dario Calimani, Ugo Volli. Modera: Guido Vitale.

La serata è aperta solo agli iscritti alla Comunità e agli invitati.