Francia: l’antisemitismo fa crescere l’aliyà del 312%

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Dell’antisemitismo in Francia si parla da tempo, grazie a casi eclatanti come quello di Dieudonné, alle manifestazioni della destra nazionalista in cui si era gridato “via gli ebrei” e a episodi quotidiani di violenza contro gli ebrei. L’ultimo di questi è avvenuto solo settimana scorsa: tre giorni dopo una grande manifestazione contro l’antisemitismo a Parigi e in altre città, un ebreo è stato picchiato e gli è stata incisa una svastica sul petto, nel bel mezzo della metropolitana francese.

A fare da sfondo una Francia sempre più orientata verso posizioni estremiste, come dimostra il recente successo del Front National di Marine Le Pen, che è oggi il 3° partito in Francia.

E’ un quadro dunque a dir poco angosciante quello in cui vivono oggi gli ebrei francesi, sempre più preoccupati per la propria incolumità. Vanno dunque visti in questo quadro i dati impressionanti forniti dall’Agenzia Ebraica sul fenomeno delle aliyot dalla Francia: +312% nei primi due mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, vale a dire 854 nuovi olim francesi in un solo bimestre (nel 2013 erano 274). Un trend in crescita iniziato già nel 2013, con 3.280 nuovi immigrati francesi: +70% rispetto al 2012. Già oggi si contano circa 1000 studenti francesi nel programma educativo Masa Israel Journey, che consente ai giovani di vivere un’esperienza nel Paese e che nel 70% dei casi si conclude con l’aliyà.

Interessante, poi, è che migliaia di persone abbiano partecipato domenica scorsa a un evento di informazioni su come emigrare in Israele, organizzata dall’Agenzia Ebraica in collaborazione con il Ministero dell’Assorbimento degli immigrati  e la World Zionist Organization. I partecipanti hanno in questa occasione incontrato i rappresentanti di svariate organizzazioni e istituzioni israeliane,  da cui hanno potuto ricevere informazioni preziose sul sistema educativo, consulenza per l’impiego, e tanti altri aspetti.

Un incremento dunque esponenziale, che se è in parte dovuta agli sforzi dell’Agenzia Ebraica in Francia di rafforzare il legame con Israele attraverso progetti educativi, appuntamenti informativi e l’invio di shlichim (inviati) in loco, è soprattutto imputabile alla crescita dell’antisemitismo e alle difficile situazione economica che caratterizza l’Europa.