Essere ebrei nel Paese che odia Israele è il titolo di un articolo, allinterno di un ampio servizio sullIran, che il mensile Geo dedica alla comunità ebraica, nel numero attualmente in edicola.
Sono 25.000 gli ebrei di questa comunità che è libera di professare la propria religione, di produrre vino per uso rituale, nonostante il ripudio dellIslam per lalcol, ed eleggono un proprio deputato al parlamento. Ma non possono parlare di politica né, ovviamente, difendere Israele, lentità sionista che il presidente Ahmadinejad vuole cancellare dalla carta geografica.
Al momento della rivoluzione islamica, erano 70.000 gli ebrei persiani, più della metà lasciò il paese subito dopo alla volta di Israele e dellAmerica.
Nellarticolo di Geo, diretto da Fiona Diwan, si possono leggere le testimonianze di diversi membri della Comunità locale, che descrivono la situazione di incertezza e paura aggravata dalla situazione internazionale e dalle tensioni crescenti tra Iran e mondo occidentale. Amano lIran che considerano la propria patria, ma si sentono anche stranieri quando sentono insultare pubblicamente la Torah o sono sospettati di essere spie di Israele.
Ma ci sono anche curiosità sullo stile di vita e i pensieri dei giovani ebrei iraniani, che non sono poi così diversi dagli occidentali.
Essere ebrei nel Paese che odia Israele
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