Colorado: molotov contro gli ebrei alla manifestazione per gli ostaggi

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di Nathan Greppi
Mohamed Sabry Soliman, 45 anni, ha detto agli investigatori che voleva “uccidere tutti i sionisti”. I tribunali statale e federale lo accusano di tentato omicidio, aggressione e crimine d’odio federale. Inoltre, le autorità federali hanno detto che Soliman si trovava nel paese illegalmente, dato che sia il visto turistico che il permesso di lavoro erano scaduti.

Ha suscitato un certo sconcerto ciò che è successo domenica 1 giugno a Boulder, in Colorado, dove un cittadino egiziano ha lanciato delle bombe molotov contro la folla durante una manifestazione per gli ostaggi israeliani, ferendo una dozzina di persone. Secondo il giornale ebraico americano Algemeiner, l’attentatore ha pianificato il suo attacco per un anno, usando delle molotov invece di una pistola solo perché non essendo cittadino americano non poteva acquistare armi da fuoco.

Mohamed Sabry Soliman, 45 anni (nella foto), ha detto agli investigatori che voleva “uccidere tutti i sionisti”. I tribunali statale e federale lo accusano di tentato omicidio, aggressione e crimine d’odio federale. Inoltre, le autorità federali hanno detto che Soliman si trovava nel paese illegalmente, dato che sia il visto turistico che il permesso di lavoro erano scaduti. Stando ad una dichiarazione della polizia, Soliman è nato in Egitto, ha vissuto in Kuwait per 17 anni e viveva da tre anni a Colorado Springs, circa 160 chilometri a sud di Boulder, assieme alla moglie e ai cinque figli. Secondo gli inquirenti, avrebbe agito da solo durante l’attentato.

“Alla luce dell’orribile attacco di ieri, tutti i terroristi, i loro familiari e i simpatizzanti del terrorismo che si trovano qui con un visto sappiano che sotto l’amministrazione Trump li troveremo, revocheremo il loro visto e li deporteremo”, ha dichiarato su X il segretario di Stato americano Marco Rubio.

La manifestazione si teneva al Pearl Street Mall, un quartiere popolare vicino all’Università del Colorado. Un portavoce della polizia locale ha affermato che il sospettato “ha lanciato due bottiglie molotov accese contro le persone che partecipavano al raduno pro-Israele”, gridando “Palestina libera” mentre il fuoco divampava tra la folla. Le vittime, molte delle quali anziane, stavano partecipando a un evento organizzato da Run for Their Lives, organizzazione che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione in cui si trovano gli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023.

Le autorità hanno detto di aver trovato 16 bottiglie molotov piene di benzina vicino a dove è stato trovato il sospettato. Inoltre, hanno anche trovato una tanica di benzina nella sua auto, parcheggiata nelle vicinanze. Durante l’attacco, è stato pubblicato un video sui social che mostra Soliman a torso nudo, mentre si muove avanti e indietro con delle bottiglie molotov in mano.

Domenica sera, le autorità hanno identificato otto vittime, quattro donne e quattro uomini, di età compresa tra i 52 e gli 88 anni. Due vittime sono rimaste ricoverate in ospedale lunedì 2 giugno. Inoltre, sempre lunedì sono emerse altre quattro vittime, che sono rimaste ferite in modo meno grave. Il rabbino Yisroel Wilhelm, direttore del centro Chabad presso la sede di Boulder dell’Università del Colorado, ha detto alla CBS che la vittima di 88 anni è un uomo fuggito dall’Europa durante la Shoah.