Bernie Sanders: “Sono molto orgoglioso di essere ebreo”

Mondo

di Nathan Greppi

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Hillary Clinton e Bernie Sanders durante il dibattito alla CNN

Domenica 6 Marzo i candidati democratici Hillary Clinton e Bernie Sanders hanno partecipato a un dibattito alla CNN. Nel corso della serata, il presentatore Anderson Cooper ha chiesto a Sanders cosa pensa delle sue origini ebraiche: infatti il senatore del Vermont, primo ebreo a correre per le presidenziali negli Stati Uniti, ha sempre evitato di parlare delle sue origini e delle sue opinioni su Israele nel corso della campagna elettorale, fatto che ha suscitato polemiche da parte di molti ebrei americani che l’hanno accusato di vergognarsi delle proprie origini. La sua risposta, riportata sul sito Tablet Magazine, è stata la seguente: “No, sono molto orgoglioso di essere ebreo. Ed essere ebreo fa parte di ciò che sono. Vedi, la famiglia di mio padre è stata spazzata via da Hitler durante l’Olocausto. Io so quanto la politica possa essere pazza, radicale ed estremista. Ho imparato quella lezione quando ero un bambino  piccolo e mia madre mi portava a fare la spesa: vedevamo persone lavorare nei negozi che avevano dei numeri sulle braccia perché erano stati nei campi di concentramento di Hitler. Sono molto orgoglioso di essere ebreo. E questa è una parte essenziale di ciò che sono come essere umano.”

Fino a quel dibattito non si è mai saputo molto sul background culturale di Sanders, a parte il fatto che i genitori erano emigrati dalla Polonia per sfuggire ai nazisti e che da giovane aveva lavorato in un kibbutz. Eppure, in passato egli ha già dato prova della sua lealtà alle origini: secondo il sito del movimento chassidico Chabad Lubavitch, Sanders, quando era sindaco di Burlington (nel Vermont), ha partecipato più volte all’accensione della Chanukkiah in un parco pubblico, il che fu spesso criticato da chi predicava la separazione totale tra religione e stato.

Da notare il fatto che, per molto tempo, non si sapeva in quale kibbutz fosse stato, salvo poi scoprire, grazie a un articolo uscito su Haaretz nel 1990, che il kibbutz era Shaar HaEmekim, a Nordest di Haifa, dove era andato assieme a dei volontari dell’Hashomer Hatzair. Riguardo alle sue opinioni su Israele non si sa molto, a parte il fatto che ha detto di sostenere la soluzione dei due Stati.

La dichiarazione di Sanders ha commosso molti spettatori e ha ricevuto molti apprezzamenti online.

Purtroppo non tutte le reazioni sono state positive, soprattutto sui social network. Infatti molti agitatori ne hanno approfittato per insultare e deridere Sanders, tra cui la ONG Codepink, che si dichiara pacifista ma che allo stesso tempo ha partecipato a una conferenza sul negazionismo tenutasi in Iran nel 2015.

Tali reazioni potrebbero spiegare perché finora Sanders è stato riluttante a parlare di ebraismo nel corso della sua campagna: infatti, ogni volta che il tema viene tirato in ballo, sembra essere non per chiarire, bensì per dare ai vari estremisti un occasione per insultare e screditare.