di Redazione
Il Tempo e Libero Quotidiano sono finiti nel mirino degli anarchici, con minacce di morte all’indirizzo di Tommaso Cerno, Giampaolo Angelucci, Daniele Capezzone e Andrea Pasini. Nella redazione de Il Tempo è arrivata una lettera in cui, tra le altre cose, si legge: “Servi del potere morirete“. La missiva riporta come firma la classica “A” cerchiata degli anarchici.
A denunciare l’accaduto è il quotidiano Il Tempo, che ha reso noto che nella giornata di giovedì 21 agosto è giunta in redazione una lettera firmata con la caratteristica “A” cerchiata degli anarchici, contenente minacce di morte all’editore Giampaolo Angelucci, al vicepresidente Andrea Pasini, al direttore Tommaso Cerno e al direttore editoriale di Libero Quotidiano Daniele Capezzone.
Immediatamente è scattata la denuncia ai carabinieri, che hanno già avviato i rilievi del caso.
Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano ha voluto esprimere solidarietà e appoggio ai giornalisti minacciati: “L’intera comunità ebraica milanese offre solidarietà incondizionata a Tommaso Cerno, Giampaolo Angelucci, Daniele Capezzone, Andrea Pasini e Giulia Sorrentino per essere stati minacciati solo per avere fatto il loro lavoro. L’intolleranza sta raggiungendo livelli di allerta preoccupanti”, – ha scritto in un comunicato. – “È inquietante il fatto che oggi denunciare l’illegalità e certe connivenze sia pericoloso. Tutto questo è sintomo di un clima di intolleranza che sta raggiungendo livelli di allerta preoccupanti. Cari Tommaso, Giampaolo, Daniele, Andrea e Giulia… sono certo che andrete avanti così, e sicuramente con ancora maggiore determinazione di prima, per il bene del Paese. Sappiate che avete il sostegno non solo della comunità ebraica, ma della stragrande maggioranza degli italiani che sono un popolo ragionevole e che odia gli estremismi che stiamo vivendo di questi tempi. Avanti così, avanti tutta!”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Davide Romano, direttore del museo della Brigata ebraica: “Solidarietà incondizionata a Cerno, Angelucci, Capezzone e Pasini vittime di una intolleranza che colpisce anche il mondo ebraico. Chi attacca la libertà di stampa e di religione ferisce la costituzione antifascista e per questo non esito a definirlo “fascista”. Rivolgo una appello agli “stati generali della tolleranza” perché come diceva Camilleri: “le parole sono pietre e possono trasformarsi in pallottole”
“Esprimo solidarietà incondizionata a Tommaso Cerno, Giampaolo Angelucci, Daniele Capezzone e Andrea Pasini per le minacce ricevute, sintomo di un clima di intolleranza che dal 7 ottobre 2023 opprime sempre di più anche la comunità ebraica in generale, per non parlare di diversi suoi esponenti che debbono girare con la scorta: dalla senatrice Liliana Segre ad altri che preferisco non citare per non esporli ancora di più.
Urge una riflessione da parte di operatori dei media, della cultura e della politica su un fatto tragico: chi oggi ha certe idee o una identità religiosa ebraica o anche nazionale israeliana corre dei pericoli sempre più concreti. La libertà di pensiero e di religione è un caposaldo della Costituzione antifascista. Per questo non esito a definire “fascista” chi attacca quei principi conquistati dai partigiani e dagli Alleati, Brigata ebraica inclusa. Faccio dunque un appello agli “Stati Generali della tolleranza”, che coinvolgano la politica, i media e il mondo universitario al fine di studiare cosa sta succedendo alla nostra società e trovare come depotenziare le fonti dell’odio online e offline. Perché come diceva Andrea Camilleri: “Le parole sono pietre, le parole possono trasformarsi in pallottole, bisogna pesare ogni parola che si dice e far cessare questo vento dell’odio”.