Meghnagi: “L’antisemitismo cresce, anche a Milano. Ma dobbiamo continuare a essere fieri di quello che siamo e non dobbiamo avere paura”

Italia

di Ilaria Myr
A pochi giorni dall’aggressione a un rabbino con il figlio all’Autogrill a Lainate, a Mosaico il presidente della comunità ebraica di Milano spiega il coinvolgimento per fare arrestare i colpevoli (quattro sono stati individuati oggi). E condanna i continui atti ed episodi di odio contro gli ebrei, mascherato da antisionismo, non risparmiando i media e la sinistra italiana.

 

«La Comunità ebraica di Milano si è subito costituita parte civile contro i delinquenti che hanno aggredito il padre francese ebreo e il figlio di sei anni all’Autogrill Villoresi il 27 di luglio e siamo molto soddisfatti della velocità con cui stanno procedendo le indagini. Poche ore fa abbiamo infatti saputo che sono state individuate quattro delle persone che hanno assalito anche fisicamente l’uomo, mentre il bambino terrorizzato piangeva sotto shock. Tutto ciò è imperdonabile e mi auguro che la giustizia non perdoni».

Parla con molta determinazione Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, dopo l’episodio scioccante che ha visto un uomo ebreo francese assalito da sedicenti sostenitori della causa palestinese semplicemente perché fisicamente riconoscibile in quanto ebreo. Un fatto che purtroppo si aggiunge ai moltissimi, sempre più frequenti, che vedono ebrei aggrediti in Europa, e non solo, in nome della difesa dei diritti palestinesi. Qualche giorno prima dei fatti all’Autogrill, per esempio, 50 adolescenti ebrei francesi erano stati fatti scendere molto brutalmente da un aereo Vueling perché, a detta del capitano “mettevano a rischio la sicurezza”, mentre più testimoni hanno confermato che stavano solo cantando in ebraico. Per non parlare dei continui episodi, che riportiamo anche su questo sito, di attacchi a israeliani in vacanza solo perché israeliani.

 

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Che si sia israeliani o ebrei si è sempre bersagli legittimi per chi fomenta l’odio e usa la violenza – ben diverso da sostenere una causa – in nome della questione palestinese: a dimostrazione che l’antisionismo è la nuova faccia dell’odio antiebraico.

Purtroppo negli ultimi mesi anche a Milano è un susseguirsi di episodi e fatti contro Israele e gli ebrei. Dopo il cartello apparso su una merceria in centro che diceva “Israeliani sionisti non sono i benvenuti” e i manifesti apparsi a fine giugno nel quartiere ebraico su cui era scritto “Israeli not welcome”, questa settimana ne sono apparsi altri firmati da Azione Territorio Metropolitano per la Palestina in cui si denuncia il “genocidio” a Gaza, che però utilizzano senza alcun permesso e connessione il logo dell’azienda di trasporti milanesi ATM, che ha subito proceduto a rimuoverli.

«Oggi sono apparsi degli adesivi in via Raffaello Sanzio e ieri ne in via Buonarroti con su scritto “ieri vittime oggi carnefici” – continua Meghnagi -. Ma sappiamo che questi, come i manifesti di giugno, sono messi dai giovani dei centri sociali, che si preparano e pianificano queste azioni. Per questo devo ripetere la mia condanna a quella sinistra che, con distinguo e dichiarazioni, sta favorendo l’odio contro gli ebrei».

Per questo motivo proprio di recente sono venuti in visita alla Comunità ebraica di Milano alcuni consiglieri del Comune di Milano per portare la propria solidarietà e prendere impegni per azioni efficaci conto l’antisemitismo.

Meghnagi però non risparmia anche quei media che invitano ospiti a dire falsità su Israele senza un contraddittorio preparato, come martedì 29 luglio Francesca Albanese che su La 7 ha dichiarato che i soldati israeliani sparano alle teste e ai testicoli dei bambini palestinesi per rendersene conto. Oppure gli attacchi che sta subendo il giornalista Rai Giovan Battista Brunori che di recente ha fatto  un servizio al valico di Kerem Shalom, testimoniando che tonnellate di aiuti umanitari sono fermi al sole senza che nessuno li ritiri: per questo reportage il consiglio di amministrazione della Rai Roberto Natale ha accusato il servizio pubblico di fare da “megafono alla propaganda israeliana” e il Movimento 5 Stelle ha parlato di “complicità con un criminale di guerra”.

Nonostante questo clima sempre più incandescente e difficile, il presidente della Comunità ebraica milanese invita i suoi iscritti a non avere paura. «Dobbiamo continuare a condurre la nostra vita, certo con attenzione, ma senza avere timore né tantomeno vergognarci, ma anzi essendo fieri di quello che siamo – dichiara convinto -. Abbiamo la protezione continua e costante delle forze dell’ordine e dei migliori aiuti legali. Chiederemo sicuramente di assisterci ancora di più e di applicare con più durezza leggi contro l’antisemitismo».