Lissone, viale Elisa Ancona commemora l’unica vittima ebrea deportata dalla città

Italia

di Ilaria Ester Ramazzotti

targa-elisa-anconaIl Comune di Lissone, in provincia di Monza e Brianza, ha intitolato a Elisa Ancona, l’unica vittima ebrea della Shoah deportata dalla città, il viale che conduce alla locale stazione ferroviaria di Lissone-Muggiò. Fu probabilmente l’ultima via percorsa dalla donna prima di essere portata al carcere di San Vittore di Milano, per poi partire per Verona e da lì ancora per Auschwitz.

Nata a Ferrara nel 1863, Elisa Ancona si era trasferita a Milano nel 1902 ed era sfollata a Lissone nel 1943, dove venne arrestata il 30 giugno del 1944 da militi fascisti che stavano verosimilmente cercando un uomo ebreo là nascostosi. Giunse ad Auschwitz il 6 agosto del 1944, dove venne subito avviata alle camere a gas. Era vedova di Achille Rossi, con cui ebbe tre figli. La sua storia è stata ricostruita dai ricordi di alcuni discendenti e dal Cdec di Milano. Due pronipoti, Luisa Piazza e Maria Grazia Rossi, erano presenti insieme ad alunni delle scuole locali e all’Anpi lissonese alla cerimonia svoltasi lo scorso 27 gennaio quando, oltre all’intitolazione della strada a Elisa Ancona, è stata eretta una targa commemorativa.

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Elisa Ancona

“Questa targa in sua memoria deve essere la nostra pietra d’inciampo, che ricordi quegli eventi e l’unica persona residente a Lissone morta ad Auschwitz – ha detto il sindaco della città di Lissone Concettina Monguzzi -. Con alcuni dirigenti scolastici stiamo intraprendendo un percorso per avere delle ‘pietre d’inciampo’ sul nostro territorio, un ulteriore modo per avere sempre sotto i nostri occhi il dramma dei totalitarismi. Sono altresì convinta che intitolare una strada ad Elisa Ancona sia il solo modo per tenere viva la memoria e alta l’attenzione, trasmettendo il messaggio alle giovani generazioni”.