Il sindaco Giuseppe Sala in visita alla Comunità Ebraica: “Milano vi è vicina”

Italia

di Giovanni Panzeri
“Oggi mi sembra giusto, e bello, essere qua. La vostra è una comunità importante all’interno della storia e della realtà milanese”: queste le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala nella mattinata di giovedì 19 ottobre, in seguito alla sua prima visita al complesso scolastico e alle altre strutture della Comunità Ebraica di Milano.

“Sono qui per comunicarvi la mia vicinanza in questo momento, a titolo personale ma anche in rappresentanza della città di Milano” ha affermato, dichiarando poi che “Israele è una democrazia, pur imperfetta come tutte le altre. E la democrazia è un discrimine importante, sopratutto in un momento di disgregazione internazionale, che qualcuno definisce multipolare”.

L’incontro è stato aperto dal presidente della Comunità Ebraica, Walker Meghnagi, che ha ringraziato il sindaco sottolineando sottolineato l’importanza del momento.

“La nostra scuola è il fulcro della Comunità Ebraica di Milano – ha dichiarato Meghnagi-: qui noi cresciamo i nostri figli, i nostri nipoti, rappresenta l’anima della nostra comunità”, ricordando poi che la città di Milano è stata indicata in recenti sondaggi come il “miglior posto per vivere per gli ebrei”.

“Milano è una città che ha fatto suo il principio d’integrazione – ha affermato il sindaco sala – perché ha sempre pensato che dall’integrazione, per quanto non sempre facile, di comunità diverse si può ottenere molto. In questo ha giocato una parte importante anche la chiesa cattolica locale”.

Il sindaco ha poi invitato la comunità “a comprendere la complessità della realtà milanese, che cambia in continuazione, ad essere maggiormente parte attiva e ad avere fiducia nella città di Milano”.

L’importanza e le responsabilità della scuola

Sala  è poi rimasto favorevolmente impressionato dalla scuola della comunità, che ha visitato entrando in alcune classi, accompagnato dall’Assessore alle Scuole Dalia Gubbay e dal dirigente scolastico Marco Camerini.

“Bisogna ripartire dalle scuole. La società si sta radicalizzando e in questo momento i giovani sono particolarmente fragili”, ha commentato.

Sulla scuola è intervenuto anche il rabbino capo di Milano, Rav  Alfonso Arbib: “ Le scuole hanno sempre rappresentato il cuore delle comunità ebraiche, anche nei momenti più difficili, e il fatto che quella di Milano sia stata fondata negli anni delle leggi razziali è un dato né banale, né scontato.”

“Oggi,” ha continuato “ è evidente che abbiamo un problema di educazione nelle scuole italiane, se in alcune si è inneggiato al fatto che Tel Aviv andava a fuoco”.

“Sono d’accordo” ha risposto Sala “si è trattato di episodi poco dignitosi”.

Soccorso per gli ostaggi

Il sindaco Sala con i consiglieri e le istituzioni della comunità ebraica


Milo Hasbani,
vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ha poi sollevato davanti al sindaco la questione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. “Come ha detto lei, la nostra comunità fa parte della realtà di Milano ma è anche molto legata ad Israele, e da Israele ci chiedono di parlare degli ostaggi. È una questione molto importante, si può fare qualcosa per promuoverla a livello cittadino?

A questo punto è stata avanzata, da parte dell’ex parlamentare Emanuele Fiano e del consigliere comunale Daniele Nahum, la proposta di presentare una mozione in consiglio comunale per sostenere la richiesta di permettere alla Croce Rossa Internazionale di visitare i più di 210 ostaggi detenuti da Hamas.

Il Sindaco si è dimostrato aperto alla proposta, facendo presente che sarebbe stato possibile presentarla alla prossima seduta del Consiglio comunale, da tenersi in area Expo.