I musulmani d’Italia dicono addio a Mario Scialoja, uomo del dialogo

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“È stato uno degli artefici, per tanti anni, della battaglia per instaurare un dialogo pacifico tra l’Ebraismo e l’Islam, e ricordo la sua presenza nella nostra sinagoga in occasione della visita di papa Benedetto XVI”. Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, ricorda così l’ambasciatore Mario Scialoja, scomparso ieri improvvisamente, a 82 anni.  La notizia è stata appresa con dolore e commozione dai rappresentanti dell’Ucoii (Unione Comunità Islamiche Italiane) e del Coreis (Comunità Religiosa Islamica).

Rappresentante italiano della Lega Islamica Mondiale, fra i promotori della Grande Moschea di Roma e del Centro Culturale Islamico d’Italia, Mario Scialoja è ricordato dai musulmani dell’UCOII come uomo di grande coraggio e personalità, “un esempio per tutti i musulmani d’Italia”.

Con Scialoja, ha detto ancora Pacifici, “avevamo costruito una rapporto di reciproco rispetto, collaborazione e amicizia. Anche nei momenti di tensione aveva sempre dimostrato di saper tenere la barra del dialogo e del rispetto”.

Anche l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, ricorda l’impegno di Scialoja affinché “non si spezzasse mai il filo della convivenza civile, anche nei momenti più difficili quando nel mondo sembrava aver preso il sopravvento il linguaggio della violenza». «Dopo l’11 settembre – osserva ancora Veltroni – testimoniò la sua solidarietà e quella degli islamici italiani agli Stati Uniti colpiti, e allo stesso modo seppe dialogare con la comunità ebraica, visitando la sinagoga, intrecciando una comune voglia di pace. Con lui, negli anni in Campidoglio, ho condiviso l’impegno e ne ho sempre ammirato la capacità di equilibrio e una profonda religiosità vissuta come condivisione, non separazione. La sua è una perdita molto dura non solo per la comunità islamica italiana ma per Roma e per l’Italia».

“Un uomo che in tutta la sua vita non ha mai smesso di lottare per affermare la pacifica convivenza tra le culture, le religioni e i popoli”, ha dichiarato il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Il suo valido esempio dovrebbe diventare per chi governa un modello da seguire e da imitare per favorire il dialogo e la pace.”

Diplomatico di carriera (l’ultimo incarico da ambasciatore risale al 1994-96 in  Arabia Saudita), Scialoja si era convertito alla religione islamica nel 1988 , mentre era vice rappresentante permanente dell’Italia presso l’Onu.