Graffito intimidatorio davanti agli uffici di Forma International. Gabbai: “L’antisemitismo non è mai morto, e dal 7 ottobre è sempre più violento”

Italia

di Ilaria Myr
“Ho appena denunciato alla Digos un fatto molto grave: un graffito intimidatorio davanti alle finestre del mio studio. Sicuramente qualcuno che conosce la nostra attività cinematografica e la nostra filmografia basata sul dramma della Shoah, la mafia, il rispetto dei diritti, della legalità e delle minoranze ha voluto mandare un messaggio chiaro nella sua violenza e volgarità. Continueremo a lavorare per cercare il dialogo e l’approfondimento dei temi storici e politici, senza arretrare di un centimetro”.

Così il regista Ruggero Gabbai, fondatore della casa di produzione Forma International ha commentato su Facebook un grave fatto che lo ha visto coinvolto: un graffito con il Magen David equiparato alla svastica nazista, scritto con lo spray rosso proprio sul marciapiede davanti ai suoi uffici.

Gabbai con la sua Forma International ha realizzato negli anni molti film sul mondo ebraico e Shoah: fra questi Liliana (2024), dedicato a Liliana Segre, Il respiro di Shlomo (2023), dedicato a Shlomo Venezia, Kinderbloch – L’ultimo inganno (2020), sulla storia delle sorelle Bucci,  Il viaggio più lungo, sulla storia di Sami Modiano e la deportazione da Rodi (2013).

“Pensavamo di avere raggiunto con i nostri film sulla cultura ebraica e sulla Shoah un livello avanzato di consapevolezza in Italia – spiega a Mosaico-Bet Magazine – . Purtroppo, però, l’antisemitismo non è mai morto del tutto, come è stato chiaro fin dall’indomani dell’attacco del 7 ottobre 2023, con una reazione violenta, irrazionale e antistorica. Purtroppo oggi c’è un clima così violento e acceso che è difficile dialogare e analizzare la situazione del conflitto da un punto di vista storico. E anche fra chi aveva posizioni equilibrate è sempre più complicato trovare un confronto, perché si è davanti ad atteggiamenti da tifoseria”.