Un Chassid cinese? La storia incredibile di Chai

Israele

di Roberto Zadik

chai-aaron waldmanIl Chassidismo e i sue preziosi dettami, si stanno diffondendo sempre di più e il sito Ynet riporta l’incredibile storia di un ragazzo cinese di nome Chai che ha scelto di convertirsi all’ebraismo e di diventare un tipico ebreo Haredi ortodosso con barba e cappello nero.

L’uomo ha avuto varie “metamorfosi” passando dall’essere un fervente comunista per poi cercare risposte ai suoi tanti interrogativi cominciando a seguire il cristianesimo e alla fine ha deciso, lasciando di stucco i suoi genitori, di convertirsi all’ebraismo e di emigrare in Israele.

Ma cosa ha portato Chai all’ebraismo e in che modo si è avvicinato al mondo ebraico? Grazie alla sua personalità curiosa, ai tanti libri letti e alla buona conoscenza dell’inglese, Aaron Waldman, questo il suo nuovo nome, ha spiegato al sito e alla televisione Orot, di essersi avvicinato da solo, perché la sua famiglia non aveva mai messo piede nello Stato ebraico e in generale in Europa. “Ho cominciato a studiare i misteri del mondo e delle religioni durante gli anni della scuola quando mi si insegnava che non c’è un inizio e nemmeno una fine nell’universo e questo mi lasciava molto perplesso”. “Mi dicevano che” ha ricordato nell’intervista “se credi nell’inizio di tutto, sei religioso, stupido. Quando ero giovane, il comunismo era l’unica verità a quei tempi e dopo lunghe ricerche me ne sono distaccato sempre di più. Poi contattando il mio docente d’inglese, cercai di studiare il cristianesimo ma nemmeno questa fede mi convinceva”.

“Vivevo con un tremendo senso di vuoto e inseguivo la verità a ogni costo, ho letto una decina di versioni della Bibbia, in inglese,in cinese e in varie edizioni e interpretazioni e non riuscivo a capire cosa fare della mia vita. Così ho cominciato a studiare l’ebraico e a studiare le regole ebraiche, da Shabbat alle feste, che i cristiani non osservavano. Sono quindi giunto alla conclusione che il cristianesimo non fosse quello che cercavo e che l’ebraismo fosse il mio percorso di vita”.

Ma come osservare le mitzvot, mangiare kasher e andare in sinagoga? “In Cina non c’era niente e nemmeno una sinagoga dove recarmi e quindi, fra mille dubbi e indecisioni, ho deciso di lasciare il mio Paese alla volta di Israele e quando emigrai i miei genitori erano furibondi. Pensavano che andassi in un Paese crudele, a causa della propaganda dei media e che mi stessi convertendo alla religione sbagliata. Poi mi sono faticosamente riconciliato con loro”.

Waldman ama scherzare sulla somiglianza fra ebraismo e cultura cinese: “Vesto una divisa, ho un cappello e una barba. Ma non penso ci sia molta differenza fra queste due culture: questo abito è fatto in Cina, così come le mie scarpe nere e anche il cappello che qui definiscono Haredi. Ogni cosa che indosso è cinese, quindi non ci sono differenze”.