Un attacco in profondità: drone dei ribelli Houthi colpisce Eilat 

Israele

di Anna Balestrieri
Secondo il servizio di soccorso Magen David Adom, almeno quattro persone sono rimaste ferite. Ma fonti successive riportano un numero molto più elevato: venti feriti, di cui due in condizioni gravi, secondo il servizio d’emergenza israeliano.

Nel tardo pomeriggio del 24 settembre 2025, un drone carico di esplosivo, lanciato dal movimento Houthi nello Yemen, ha raggiunto la città di Eilat, situata al confine meridionale di Israele. Secondo il servizio di soccorso Magen David Adom, almeno quattro persone sono rimaste ferite.

Secondo fonti israeliane, il drone non è stato intercettato con successo, nonostante i tentativi dell’IDF. L’IDF ha confermato che il dispositivo è partito dal territorio yemenita e che è opera degli Houthi.

Filmati circolanti sui social mostrano l’istante dell’impatto, mentre la polizia locale ha confermato che agenti sono già intervenuti nella zona colpita.

Impatto e bilancio vittime: dubbi e cifre contrastanti

Mentre la versione iniziale parlava di quattro feriti, fonti successive riportano un numero molto più elevato: venti feriti, di cui due in condizioni gravi, secondo il servizio d’emergenza israeliano.

I feriti sono stati trasportati in ospedale e la maggior parte sembra aver riportato lesioni da schegge.  Le autorità stanno ancora cercando di chiarire quanti dei danni siano imputabili direttamente all’esplosione del drone e quanti, invece, all’eventuale detonazione di sistemi di difesa o intercettori.

Contesto regionale: la guerra fuori da Gaza

L’attacco su Eilat si inserisce in un contesto più ampio di tensioni già elevate tra Israele e il movimento Houthi, collegato all’Iran e impegnato da tempo a colpire obiettivi israeliani in “solidarietà” con i palestinesi a Gaza.

Nei giorni scorsi, un drone Houthi è riuscito a colpire l’aeroporto Ramon, vicino a Eilat, provocando il ferimento lieve di almeno una persona e la sospensione temporanea dei voli.

Il porto di Eilat, principale sbocco israeliano sul Mar Rosso, è già gravemente compromesso: per mesi ha registrato perdite economiche e una caduta del traffico merci a seguito delle continue minacce e attacchi Houthi.

Da parte sua, Israele ha risposto con ripetute incursioni aeree sul territorio yemenita, incluse operazioni su Sanaa e altre regioni sotto controllo Houthi. In una di tali operazioni del 10 settembre 2025, circa 46 morti e 165 feriti sono stati segnalati. Non meno critico è il fatto che in quell’azione siano morti 31 giornalisti — un episodio che ha suscitato dure critiche e richieste internazionali di chiarimenti.

Reazioni e scenari futuri

L’attacco su Eilat rappresenta una escalation significativa verso il territorio israeliano, finora sostanzialmente esente da morti civili dirette da parte dei droni Houthi.

Israele dovrà ora valutare se la risposta militare — probabilmente attraverso raid contro infrastrutture Houthi in Yemen — possa comportare un’ulteriore escalation multilaterale, con implicazioni per la stabilità nel Corno d’Africa, nello Stretto di Bab al-Mandab e nei corridoi del Mar Rosso vitali per il commercio globale.

Sul piano comunitario e politico, si prevede che questo episodio aumenti le pressioni internazionali su attori esterni come l’Iran, accusato di sostenere i ribelli yemeniti, e sul ruolo delle potenze regionali nel mitigare il conflitto.