di Anna Balestrieri
Gadi, 73 anni, e Judy, 70, sono stati uccisi mentre passeggiavano nei pressi del kibbutz. La famiglia, in una dichiarazione pubblica, ha espresso sollievo per la possibilità di dare loro una degna sepoltura in patria, ma ha aggiunto che “i nostri cuori non saranno interi finché tutti i 12 ostaggi di Nir Oz – e i 56 in totale – non saranno riportati a casa”.
Gadi, 73 anni, e Judy, 70, sono stati uccisi mentre passeggiavano nei pressi del kibbutz. La famiglia, in una dichiarazione pubblica, ha espresso sollievo per la possibilità di dare loro una degna sepoltura in patria, ma ha aggiunto che “i nostri cuori non saranno interi finché tutti i 12 ostaggi di Nir Oz – e i 56 in totale – non saranno riportati a casa”.
Le salme di Gadi Haggai e Judy Weinstein-Haggai, cittadini israelo-americani rapiti e uccisi durante il pogrom del 7 ottobre 2023, sono state restituite a Israele nella notte tra mercoledì e giovedì 5 giugno, dopo essere state recuperate a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. La notizia è stata confermata dal kibbutz Nir Oz, dove la coppia viveva da quasi trent’anni.
Le identità degli ostaggi salvati dall’IDF
La famiglia, in una dichiarazione pubblica, ha espresso sollievo per la possibilità di dare loro una degna sepoltura in patria, ma ha aggiunto che “i nostri cuori non saranno interi finché tutti i 12 ostaggi di Nir Oz – e i 56 in totale – non saranno riportati a casa”.
Gadi, 73 anni, e Judy, 70, sono stati uccisi mentre passeggiavano nei pressi del kibbutz. Judy era riuscita a chiamare un altro membro della comunità, implorando aiuto: aveva riferito di essere stata ferita al volto e al braccio, e che Gadi era stato colpito alla testa. I due lasciano quattro figli e sette nipoti. Gadi lavorava come cuoco nella sala da pranzo del kibbutz. Judy era un’insegnante di inglese specializzata in bambini con bisogni speciali e lavorava con bambini ansiosi utilizzando metodi di meditazione e mindfulness.
Era una poetessa e un’imprenditrice, e si dedicava a progetti per la promozione di pace e fratellanza.
Gadi era nato nel 1950 nel Kibbutz Ein HaShofet, dove aveva sviluppato una passione per la musica fin da piccolo, suonando il flauto e, durante il servizio militare, entrando nell’orchestra dell’IDF. Dopo l’esercito si era trasferito negli Stati Uniti, dove aveva scoperto il jazz e iniziato a suonare il sax. Lì aveva conosciuto Judy, americana, arrivata in Israele come volontaria: si erano sposati e, dopo qualche anno, trasferiti nel kibbutz Nir Oz nel 1994.
Il processo di identificazione
Il recupero dei corpi è stato confermato dopo accurate analisi forensi condotte dall’Istituto nazionale di medicina legale, dalla polizia israeliana e dalla task force dell’esercito per gli ostaggi. La comunità di Nir Oz e i familiari sono stati informati ufficialmente dell’identità delle vittime giovedì mattina.
Nel comunicato della famiglia, si legge: “Ringraziamo l’IDF e le forze di sicurezza per l’operazione complessa e il loro impegno costante da oltre un anno e mezzo. Ringraziamo anche chi ci ha sostenuto, chi ha lottato, pregato e condiviso con noi questa battaglia, così come i governi israeliano e americano e l’FBI per il loro supporto.” Ma la famiglia ribadisce: “I nostri cuori non saranno in pace finché tutti gli ostaggi non saranno restituiti.”
La reazione del Forum delle Famiglie
Il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha commentato: “Il ritorno di Gadi e Judy è doloroso e straziante, ma rappresenta anche un momento di chiarezza. Ci ricorda che è dovere dello Stato riportare tutti a casa, per permettere alle famiglie e al popolo d’Israele di iniziare un cammino di guarigione.”
“La sepoltura nel proprio Paese – conclude il Forum – non è un privilegio, è un diritto umano fondamentale, senza il quale nessuna ricostruzione personale o collettiva è possibile.”
Nel frattempo, due cittadini statunitensi risultano ancora nelle mani di Hamas: il soldato Omer Neutra, comandante di carro armato cresciuto a Long Island, e il soldato Itay Hen, entrambi uccisi in combattimento ma il cui rientro in patria non è ancora stato possibile.