Foto in alto: evento commemorativo dei dodici bambini drusi assassinati da Hezbollah (Fonte foto: per gentile concessione della Federazione calcistica israeliana – via Jewish News)
di Malka Letwin
Era il 27 luglio 2024 quando un missile del gruppo terroristico di Hezbollah, proveniente dal Libano meridionale, aveva colpito il nord di Israele provocando la morte di 12 bambini che stavano giocando a calcio. Per onorare la loro memoria, mercoledì si è tenuta un’emozionante partita, a cui hanno partecipato le leggende del calcio israeliano
Quel giorno stavano giocando a calcio a Majdal Shams, una delle quattro città delle alture del Golan, dove vivono circa 25.000 drusi. Ma poi, su quel campo da calcio, un missile di Hezbollah ha cancellato in un baleno la vita di 12 innocenti ragazzi, ferendo oltre 30 persone.
Un anno dopo il tragico episodio, le famiglie delle vittime e dei feriti hanno incontrato gli eroi dello sport, durante un incontro commemorativo emozionante. Come riporta Jewish News, l’evento si è tenuto a Shefayim, vicino a Herzliya, nel campo di allenamento della nazionale israeliana.
Tra i calciatori storici c’erano Amir Shelah, Omri Afek e Pini Balili, assieme a note personalità israeliane come Ben Ben Baruch, Yoseph Haddad e Amiram Tovim. Dalle alture del Golan i bambini e le famiglie, giunte appositamente per l’evento, hanno scattato le foto con i calciatori e tutti insieme si sono ritrovati sul campo, prima di ricevere medaglie e attestati.
La commemorazione è stata organizzata dalla Federazione calcistica d’Israele e da Shurat HaDin, il centro legale israeliano che si occupa della lotta contro il terrorismo e della protezione delle comunità ebraiche.
Druze children from Majdal Shams played with the Israeli national team in honour of the 12 who were murdered by a Hezbollah missile last July.
This is Israel. @kann_news pic.twitter.com/2WT7SHjwQd
— Heidi Bachram 🎗️ (@HeidiBachram) August 26, 2025
“Il calcio non è solo un gioco”
«Questo è un evento profondamente toccante che simboleggia unità e speranza per il futuro, anche se portiamo con noi il dolore e il ricordo della tragedia che ha causato la morte degli amati bambini di Majdal Shams. Il calcio non è solo un gioco: è uno strumento che aiuta a guarire e a unire le persone. Continueremo a promuovere attività congiunte con la comunità drusa in Israele, in segno di profonda gratitudine e di genuina collaborazione». A dirlo è stato Shino Zuaretz, presidente della Federazione calcistica d’Israele.
Nitsana Darshan-Leitner, presidente di Shurat HaDin, ha invece sottolinenato l’importanza di continuare a lottare contro il terrrismo: «Abbiamo cercato di portare un po’ di speranza alle famiglie che hanno perso ciò che avevano di più caro. La risposta più potente al terrorismo è la nostra stessa esistenza qui, insieme. Questi bambini preziosi, che volevano semplicemente giocare a calcio nel tempo libero, si sono improvvisamente trovati sotto attacco omicida. I miei colleghi e io continueremo a lottare per loro in ogni modo possibile, per rendere giustizia alle vittime del terrorismo».
Al momento, Shurat HaDin è impegnata in una battaglia legale a favore delle vittime della tragedia di Majdal Shams, presentando una causa per un valore equivalente di circa 25 milioni di euro di danni contro Hezbollah.