Israele al 60° posto nella classifica sull’uguaglianza di genere del World Economic Forum

di Paolo Castellano

Ogni anno il Word Economic Forum pubblica un rapporto internazionale sull’uguaglianza di genere. Tra i 156 paesi presenti nell’indagine intitolata Global Gender Gap Report è presente anche Israele. Lo Stato ebraico si è piazzato al 60° posto nella classifica generale dell’edizione 2021 pubblicata lo scorso 31 marzo.

Il punteggio di Israele è di 0.724. Ciò significa che ha colmato un divario del 72,4%. Dunque, secondo il World Economic Forum, la percentuale dell’effettiva disparità di genere è del 27,6%.

Come riporta il Jerusalem Post, gli indici del Global Gender Gap Report considerano quattro aree d’indagine sull’uguaglianza di genere: partecipazione e opportunità economiche, livello d’istruzione, salute e aspettativa di vita, responsabilizzazione politica.

Per quanto riguarda la sezione sull’aspettativa di vita in buona salute delle cittadine israeliane, lo Stato ebraico ha ottenuto il 129° posto. Questa è infatti la valutazione più bassa. Mentre nell’area per il divario di genere in termini di salute e sopravvivenza Israele si è classificata 121esima su 156 paesi.

Nella sezione riguardante la partecipazione e le opportunità economiche, Israele ha conquistato il 65° posto con un 29,5% di divario di genere da colmare. I ricercatori hanno stabilito che la più grande disparità economica interessi le donne che sono legislatrici, alti funzionari o dirigenti.

Il divario più evidente è nella valorizzazione delle donne nella politica israeliana. In quest’ambito soltanto il 22,7% della disparità di genere – che si attesta al 78,3% – è stato colmato.

In base ai risultati delle recenti elezioni israeliane, 30 donne entreranno a far parte della futura legislatura. Inoltre, in Israele c’è soltanto un partito con un leader donna e alcuni gruppi politici non consentono alle donne di candidarsi nelle liste elettorali. Come i partiti ultraortodossi Shas e Yahadut HaTorah, che hanno conquistato rispettivamente nove e sette seggi alla Knesset. Questi due schieramenti non consentono alle donne di candidarsi per una poltrona in parlamento.

Ora Korazim, presidente di Wizo Israel, ha dichiarato che la disparità di genere si è ampliata con lo scoppio della pandemia Covid-19: «In Israele c’è una preoccupante regressione dello status femminile. Siamo tornati indietro di almeno 12 anni per colpa della pandemia sia nei ruoli tradizionali che in quelli familiari. Le madri di bambini molto piccoli hanno pagato un prezzo molto alto, anche a livello lavorativo, a causa della chiusura delle scuole e degli asili».

Secondo le stime di Wizo Israel, a gennaio il tasso di disoccupazione femminile si è attestato al 68%. Numeri più alti se paragonati ai dati occupazionali della popolazione maschile.

(foto: Sky News)