Le priorità degli USA. Affrontare la crisi umanitaria a Gaza e “soluzione a due Stati”

di Paolo Castellano

Dopo la soddisfazione degli USA per il raggiungimento della tregua tra Israele, Hamas e Jihad Islamica palestinese avvenuto il 20 maggio, il Segretario di Stato Antony Blinken domenica ha rilasciato un’intervista ad ABC in cui ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti a una “soluzione a due Stati”.

Come riporta Israel National News, la proposta di Blinken ha come obiettivo quello di dare speranza agli israeliani e agli arabi palestinesi che desiderano vivere in pace tra loro. Un possibile Stato palestinese deve infatti garantire “pari misure di sicurezza, pace e dignità”.

Il Segretario di Stato americano è dunque deciso a inseguire un progresso nel duraturo conflitto israelo-palestinese: «Se non avvengono cambiamenti positivi, e se non riusciamo a trovare una via per aiutare i palestinesi a vivere meglio – con più dignità e speranza – è probabile che questo ciclo si ripeta, e ciò non è nell’interesse di nessuno».

Blinken è realista, infatti ritiene che tali cambiamenti potranno verificarsi su un lungo periodo di tempo e che nell’immediato non sia possibile realizzare “la soluzione a due Stati”. Tuttavia, le sue dichiarazioni arrivano anche in un clima di tregua, dopo 11 giorni di combattimenti e più di 4mila razzi lanciati da Gaza verso Israele.

Il Segretario di Stato americano ha poi dichiarato che il cessate il fuoco potrebbe rappresentare il passaggio dalla violenza a “qualcosa di più positivo”, aggiungendo che gli Stati Uniti daranno una mano nell’affrontare la grave crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, danneggiata dai combattimenti.

Durante l’intervista, è poi stato chiesto come gli Stati Uniti riusciranno a evitare che i fondi della ricostruzione di Gaza finiscano nelle tasche delle associazioni terroristiche palestinesi. Blinken ha risposto che lavoreranno con “partner affidabili e indipendenti” e con Israele.

«Qui la vera sfida è aiutare i palestinesi, e in particolare l’Autorità Palestinese, a fornire risultati migliori per il loro popolo e, ovviamente, anche Israele ha un ruolo da svolgere», ha aggiunto il Segretario di Stato americano.