Una spirale di violenze che sembra infinita

Israele

di Roberto Zadik

Il luogo i cui è stata uccisa la 21enne Adar Buchris (nel riquadro a sinistra)
Il luogo i cui è stata uccisa la 21enne Adar Buchris (nel riquadro a sinistra)

Non passa giorno in cui, in Israele, da oltre un mese a questa parte, i coltelli del nuovo terrorismo palestinese, non feriscano o uccidano qualcuno. Solo perché ebreo, non importa se anziano o giovane, da dove venga e se sia militare, civile, studente o lavoratore. Ormai tutti sono “sotto tiro” in un crescendo di violenza cieca, indiscriminata, solitaria, dove sia gli aggressori che le vittime sono soli e la paura e il dolore dominano la quotidianità dello Stato ebraico.

A questo proposito il sito Times of Israel riporta l’incredibile notizia dove una ragazza palestinese è stata accoltellata perché scambiata per israeliana e questo è uno dei tanti episodi che continuano a susseguirsi da giorni. E l’odio antiebraico dei palestinesi sembra essere tanto forte che lunedì mattina si è ripetuto un episodio analogo ai danni di un anziano palestinese. L’ uomo, 70 anni che risiede a Betlemme, si trovava, a Gerusalemme, al mercato di Mahanè Yehuda quando secondo le ricostruzioni del fatto, è stato ferito, anche se leggermente, da due adolescenti arabe, identificate dalla  come le due assalitrici. Poi le due giovani, di 14 e 16 anni, Hadil Awad e sua cugina Nurwan, sono state catturate dopo che si erano infiltrate fra la gente del mercato impugnando le forbici che lo avrebbero ferito nella parte superiore del corpo. Oltre a questo sia domenica che venerdì sono successi due gravi episodi che hanno coinvolto due giovani israeliani, sempre avvenuti a causa della ferocia di adolescenti e giovani palestinesi che sembrano sempre più fuori controllo e agire da soli e proprio ragazzi fra i 14 e i 18 anni di età sembrano essere i più esposti a commettere violenze.

Riassumendo le ultime aggressioni di questi tormentati giorni, sono state giornate davvero difficili. Domenica una ragazza 21enne israeliana, Hadar Buchris, che i suoi professori ricordano come “una studentessa brillante e dotata” è stata uccisa a coltellate a Gush Etzion in Cisgiordania da un ragazzo palestinese che è stato ucciso poco dopo dalle forze dell’esercito israeliano. Sabato sera quattro persone sono state ferite a coltellate a Kiryat Gat, a sud di Israele e contemporaneamente due giorni prima, sempre a Gush Erzion, fra giovedì e venerdì tre persone,  un cittadino americano, un palestinese e un israeliano, sono stati uccisi sempre a colpi di coltello.

Nella giornata di Tel Aviv, che era considerata la “bolla” di Israele, per la sua apparente tranquillità, due persone sono state uccise in un palazzo sempre da un accoltellatore e lunedì un soldato israeliano, Ziv Misrahi è stato vittima di un’ennesima aggressione a causa della quale ha perso la vita.