Il Congresso Usa ha approvato una mozione non vincolante di condanna del BDS

Stati Uniti, la Camera condanna il movimento BDS

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti
La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato lo scorso 23 luglio una risoluzione non vincolante che condanna il BDS, il movimento attivo a livello internazionale per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele.

Il testo votato sottolinea che il BDS “mina la possibilità di una soluzione negoziata al conflitto israelo-palestinese chiedendo concessioni di una sola parte e incoraggiando i palestinesi a rifiutare i negoziati a favore della pressione internazionale”. La risoluzione approvata invece auspica una soluzione a due Stati e invita “israeliani e palestinesi a tornare a negoziati diretti, quale unico modo per porre fine al conflitto israelo-palestinese”.

A favore si è espressa un’ampia maggioranza bipartisan, mentre alcuni parlamentari democratici progressisti hanno votato contro: 398 voti favorevoli, 17 contrari e 5 astenuti è il risultato delle votazioni. Il voto è stato anticipato da discussioni ‘dietro le quinte’ fra democratici moderati e democratici progressisti.

Alcuni parlamentari – compresa la deputata democratica progressista Ilhan Omar – hanno fortemente condannato la risoluzione, sostenendo che la Camera abbia votato per “condannare un movimento non violento” e che la risoluzione “violi il principio di libertà di parola e il diritto di partecipare a boicottaggi per la difesa dei diritti umani e civili”. Insieme alla deputata democratica Rashida Tlaib, Ilhan Omar aveva espresso negli ultimi mesi posizioni contrarie allo Stato di Israele e a favore della libertà di boicottaggio.

In risposta, il presidente della Commissione Esteri Eliot Engel, democratico, ha detto che “partecipare a un lavoro internazionale che mina la legittimità di Israele e affossa la possibilità di una soluzione con due Stati non è la stessa cosa che esercitare i diritti del Primo emendamento. È odio contro Israele e gli ebrei”.

Arthur Stark e Malcolm Hoenlein, rispettivamente presidente e vicepresidente esecutivo della Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane, hanno favorevolmente commentato l’approvazione della risoluzione: “Siamo rincuorati dal travolgente sostegno della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti che si oppone agli sforzi per delegittimare e diffamare lo Stato di Israele dalle pratiche nefaste della campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni negli Stati Uniti e all’estero e che ribadisce il sostegno del Congresso ai negoziati diretti tra le parti in conflitto in Medio Oriente e gli sforzi per rafforzare la cooperazione scientifica e tecnologica tra Stati Uniti e Israele”.