di Nathan Greppi
“Come palestinese che si rifiuta di ripetere a pappagallo le bugie della nostra leadership, devo dirlo senza mezzi termini: dire agli ebrei mizrachim, agli ebrei provenienti da Iraq, Yemen, Egitto, Marocco, Siria e dal resto del mondo arabo, che stanno compiendo una ‘pulizia etnica’ nei nostri confronti è la manipolazione del secolo”. A pronunciare queste parole, in un tweet apparso su X a ottobre, è stato l’influencer palestinese Ahmed Al-Khalidi.
Ricordare la storia
Dopo il ‘48, sono state centinaia di migliaia gli ebrei che sono stati costretti a lasciare i paesi del Medio Oriente e del Nordafrica, ai quali dopo il 1979 si è aggiunto anche l’esodo di numerosi ebrei persiani. Secondo l’ente Justice for Jews from Arab Countries, nel 1948 vivevano circa 956.000 ebrei nei paesi arabi e in Iran, ma nel 1958 erano scesi a 475.000 e nel 1968 a 76.000. Nel 2025, si stima che ne siano rimasti poco più di 12.000.

Sempre Khalidi ha scritto su X: “Iniziamo dai fatti. Gli ebrei mizrachim non ‘venivano dall’Europa’. Vissero in Medio Oriente per migliaia di anni, molto prima dell’Islam, molto prima della conquista araba, molto prima di qualsiasi Stato moderno. I loro antenati parlavano lo stesso ebraico antico menzionato nelle storie del Corano, pregavano rivolti verso Gerusalemme e le loro comunità a Babilonia, Damasco e Sana’a esistevano da oltre 2.500 anni. Sono autoctone di questa regione come gli ulivi, autoctoni del Medio Oriente quanto noi”.
Ha ricordato che “quando gli stati arabi si sono rivoltati contro di loro nel XX secolo, dopo la fondazione d’Israele, sono stati etnicamente epurati: case saccheggiate, attività sequestrate, cittadinanza revocata, sinagoghe incendiate, persone linciate. Quasi un milione di ebrei fu espulso dalle terre arabe. La maggior parte fuggì in Israele senza nulla”.
Khalidi ha rimarcato che le “stesse famiglie cacciate da Baghdad, Aleppo e Tripoli, che hanno ricostruito la loro vita dai campi profughi in Israele, sono accusati di aver commesso lo stesso crimine che è stato commesso nei loro confronti”. Secondo lui, l’idea che gli ebrei siano dei “colonizzatori” in terra araba “non è solo ipocrisia; è un’amnesia storica. Se vogliamo veramente giustizia, dobbiamo smettere di manipolare i nostri vicini e iniziare a riconoscere che anche la loro storia è mediorientale. La nostra liberazione non nascerà dal negare la loro”.
L’opinione di Nas Daily
Un altro influencer palestinese ad aver ricordato questo capitolo storico, che in troppi sembrano aver dimenticato, è Nuseir Yassin (più conosciuto con il suo pseudonimo Nas Daily), il quale ha realizzato un video su Instagram con l’intelligenza artificiale che racconta la storia dell’espulsione degli ebrei dai paesi arabi. Ha spiegato che oltre all’espulsione dei palestinesi va ricordata anche quella di quelli che lui chiama “ebrei arabi”, perché “due verità possono esistere allo stesso tempo”.
Foto in alto: la Grande Sinagoga di Tunisi nel 1960, foto di Wikimedia Commons



