Israele e Gaza: nuova escalation dopo la violazione della tregua

Israele

di Anna Balestrieri 

Lunedì mattina, 20 ottobre, le forze israeliane hanno eliminato tre terroristi di Hamas che avevano attraversato la cosiddetta “yellow line”, avvicinandosi pericolosamente alle truppe dell’IDF nella zona di Shejaiya. Gli spari mirati dei soldati sono stati effettuati per rimuovere la minaccia immediata rappresentata dai miliziani.

La situazione si inserisce in un contesto di crescente tensione: domenica 19, due soldati israeliani, il Maggiore Yaniv Kula e il Sergente Itay Yavetz, sono stati uccisi da un missile anticarro lanciato da Hamas contro un veicolo del genio militare a Rafah. Secondo il portavoce dell’IDF, le truppe dispiegate nel Comando Meridionale continuano a operare nel rispetto della tregua, intervenendo ogni volta che sorge una minaccia diretta.

Questi episodi evidenziano le difficoltà di mantenere la tregua e garantire la sicurezza lungo il confine con Gaza, soprattutto in vista della visita del vicepresidente statunitense JD Vance, prevista tra martedì e giovedì, con i peacemakers Kushner e Witkoff. L’obiettivo principale della visita sarà discutere il ritorno degli ostaggi caduti e avanzare verso la Fase B del piano di pace di Trump.

La violazione sistematica della tregua da parte di Hamas, unita al ritardo nella restituzione dei corpi dei deceduti e alla minaccia diretta alle truppe israeliane, mantiene alta la tensione militare e politica nella regione, rendendo fragili i tentativi di stabilizzazione e di avvio della ricostruzione umanitaria a Gaza.