L'immagina in IA con Netanyahu che dà il Nobel a Trump

Trump escluso dal Nobel per la Pace. Netanyahu pubblica un’immagine AI: “merita il premio”

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola

Venerdì 10 ottobre il Premio Nobel 2025 per la Pace è stato ufficialmente assegnato all’attivista venezuelana María Corina Machado, nota per il suo impegno nella difesa dei diritti democratici contro il regime di Nicolás Maduro.

La decisione è stata annunciata dopo giorni di speculazioni e campagne pubbliche a favore del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, culminate con la pubblicazione da parte del Premier israeliano Benjamin Netanyahu di un’immagine AI (nella foto in alto) che ritrae il leader americano mentre riceve il Nobel.

Diffusa in lingua inglese sul profilo X di Netanyahu, l’immagine mostra Trump con le braccia alzate, una medaglia gigantesca al collo e coriandoli che piovono dall’alto, mentre la folla sventola bandiere israeliane e applaude per la sua vittoria. Sullo sfondo predomina uno striscione con la scritta “Peace through strenght” (“Pace attraverso la forza”).

“Date a Trump il Premio Nobel per la Pace: se lo merita” recita la didascalia del post, pubblicato giovedì, solo poche ore dopo l’annuncio dell’accordo tra Israele e Hamas sulla prima fase della proposta di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi avanzata dall’amministrazione Trump.

 

Le pressioni al Comitato del Nobel

Negli ultimi mesi Trump aveva fatto della candidatura al Nobel una vera e propria missione personale. Da tempo il presidente afferma che i membri della giuria avrebbero dovuto conferirgli il premio “quattro o cinque volte” per il ruolo che, secondo lui, avrebbe svolto nella risoluzione di diversi conflitti internazionali: Israele-Iran, Cambogia-Thailandia, Kosovo-Serbia, Congo-Ruanda, Pakistan-India, Egitto-Etiopia e Armenia-Azerbaigian.

“In soli sette mesi ho posto fine a sette guerre interminabili” ha affermato Trump durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenutasi a settembre. “Nessun presidente o primo ministro ha mai fatto nulla di simile.”

Dal 2018 Trump è stato candidato al Nobel da diverse personalità degli Stati Uniti e politici stranieri, specialmente dopo il suo ruolo nella mediazione degli Accordi di Abramo del 2020 che hanno normalizzato le relazioni tra Israele e quattro Paesi arabi.

A luglio Netanyahu si è unito a questo gruppo di sostenitori inviando una lettera ufficiale al Comitato norvegese del premio Nobel per supportare la candidatura di Trump. A questa iniziativa hanno aderito diverse famiglie degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza.

Negli ultimi giorni, inoltre, il Presidente degli Stati Uniti ha persino contattato Jens Stolteberg, Ministro delle finanze norvegese ed Ex Segretario Generale della NATO, per chiedergli aggiornamenti sul Premio Nobel.

Secondo il quotidiano britannico The Telegraph, tuttavia, le possibilità di vittoria di Trump erano rimaste limitate e i bookmaker di Polymarket avevano alzato le sue chance solo dal 2% al 5%. Questa previsione è stata confermata con la consegna ufficiale del premio a María Corina Machado.

La vittoria di Machado

Esclusa dalle elezioni presidenziali del 2024, considerate ampiamente irregolari, Maria Corina Machado è stata premiata per “il suo instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia.”

“Machado è stata costretta a vivere nascosta. Nonostante le gravi minacce alla sua vita, è rimasta nel suo Paese, una scelta che ha ispirato milioni di persone” ha affermato il Presidente del Comitato del Nobel Jørgen Watne Frydness. “Quando i regimi autoritari prendono il potere è essenziale riconoscere i coraggiosi difensori della libertà che si ribellano e resistono. La democrazia dipende da persone come loro che rifiutano di rimanere in silenzio e che ci ricordano che la libertà non deve mai essere data per scontata ma sempre difesa con le parole, il coraggio e la determinazione.”

Seguendo questi principi, Machado è stata definita “uno degli esempi più straordinari di coraggio civile in America Latina negli ultimi tempi.”

In un’intervista rilasciata alla BBC Mundo, la 58enne venezuelana ha raccontato di aver ricevuto una telefonata di congratulazioni da Trump, dopo la vittoria, e ha potuto esprimere al Presidente degli Stati Uniti la sua “gratitudine per ciò che lui sta facendo, non solo nelle Americhe, ma in tutto il mondo per la pace, la libertà e la democrazia.”

“Questo premio è un’iniezione di energia, speranza e forza per il popolo venezuelano perché afferma che non siamo soli e che i democratici di tutto il mondo condividono la nostra lotta” ha aggiunto Machado.

Nonostante l’assegnazione del Nobel sia stata stabilita dal suo Comitato giorni prima che Israele e Hamas raggiungessero l’accordo sulla base del piano Trump, le autorità norvegesi hanno raccontato alla rivista Guardian che si stanno preparando a possibili “ritorsioni diplomatiche” da parte del presidente americano, tra cui: dazi doganali, pressioni sulla NATO o dichiarazioni ostili nei confronti della Norvegia.

“È così imprevedibile. Non voglio usare la parola ‘paura’ ma potrebbe diventare una situazione difficile” ha dichiarato pubblicamente il celebre editore norvegese Harald Stanghelle. “È molto, molto difficile spiegare a Donald Trump o a molti altri Paesi che si tratta di un comitato totalmente indipendente.”

“Oslo deve essere pronta a tutto” ha affermato Kirsti Bergstø, leader del Partito Socialista della Sinistra norvegese, nel suo più recente discorso alla stampa. “Donald Trump sta portando gli Stati Uniti in una direzione estrema, attaccando la libertà di parola, facendo rapire persone in pieno giorno da poliziotti in borghese e reprimendo le istituzioni e i tribunali. Con un presidente di questo tipo, ovviamente dobbiamo prepararci ad ogni possibile scenario.”