di Pietro Baragiola
Questo elemento ha portato molti fan della serie a riesaminare la coreografia dell’eroe, notando che il movimento delle braccia, eseguito ad angolo retto, ricordava vagamente la forma del simbolo nazista. La vicenda riporta l’attenzione su un tema delicato: la diffusione di simboli e discorsi d’odio nei videogiochi online.
Durante un aggiornamento del 28 settembre, Fortnite ha disattivato l’animazione “Peaceful Hips” di Peacemaker, dopo che alcuni fan hanno segnalato una presunta somiglianza tra i movimenti eseguiti e il simbolo della svastica.
Questa emote cosmetic che riproduceva un passo di danza ispirato al supereroe interpretato dall’attore e wrestler John Cena, era stata introdotta quest’estate come parte di una collaborazione tra il videogioco di Epic Games, che oggi conta oltre 200 milioni di utenti, e la nuova stagione della serie Peacemaker, prodotta da DC e diretta da James Gunn.
Nella nuova stagione il protagonista svela di trovarsi in una realtà alternativa in cui i nazisti hanno vinto la Seconda guerra mondiale e la rivelazione culmina con una scena in cui Peacemaker si trova di fronte ad una bandiera americana modificata: al posto delle stelle, c’è una svastica. Questo elemento ha portato molti fan della serie a riesaminare la coreografia dell’eroe, notando che il movimento delle braccia, eseguito ad angolo retto, ricordava vagamente la forma del simbolo nazista.
Secondo una dichiarazione ufficiale di Epic Games, l’azienda non era a conoscenza del colpo di scena della serie, rivelato il 25 settembre, e ha voluto subito rimediare per evitare fraintendimenti.
“Stiamo disabilitando l’emote Peaceful Hips mentre indaghiamo sulle intenzioni creative del nostro partner in questa cosmetic” riporta la dichiarazione di Epic Games. “Supponendo che non ripristineremo questa cosmetic, emetteremo dei rimborsi nei prossimi giorni a tutti i giocatori che l’hanno acquistata. Ci dispiace.”
Dibattito tra ironia e sensibilità storica
L’episodio ha aperto un ampio dibattito online dividendo le opinioni dei fan di Fortnite.
Alcuni giocatori hanno ipotizzato che la coreografia possa essere stata ispirata da un cortometraggio antinazista degli anni ’40 in cui Paperino, vestito da soldato tedesco, esegue movimenti che riproducono chiaramente la forma di una svastica.
Se questo fosse davvero il caso, il gesto avrebbe voluto essere satirico e antifascista. Tuttavia, il contesto della nuova stagione di Peacemaker ha reso l’associazione più problematica.
Il regista James Gunn, già al centro di diverse controversie per il recente adattamento di Superman accusato di contenere allegorie politiche, non ha rilasciato dichiarazioni in merito mentre sui social aumentano le critiche.
“Capisco che tu sia sovversivo e lo rispetto” ha scritto un utente su X taggando direttamente il regista. “Sono anche sicuro al 100% che le tue intenzioni con la storia siano buone ma non tutti ti conoscono: abbiamo pagato per una danza nazista di cui non sapevamo nulla, il che è disgustoso.”
Antisemitismo e videogiochi
La vicenda riporta l’attenzione su un tema delicato: la diffusione di simboli e discorsi d’odio nei videogiochi online.
Secondo l’Anti-Defamation League, piattaforme come Fortnite, Roblox o Minecraft possono diventare luoghi in cui i contenuti estremisti circolano lontano dal controllo diretto delle autorità o dei moderatori.
Nel 2022 Roblox è stata costretta a rimuovere una camera a gas nazista costruita all’interno del gioco dai suoi stessi utenti, episodio che ha suscitato una forte indignazione pubblica.
La stessa Epic Games, nel tempo, ha adottato numerosi strumenti per segnalare e rimuovere comportamenti inappropriati, ma la dimensione globale di Fortnite rende complessa una sorveglianza totale.
Allo stesso tempo, Fortnite è stato anche utilizzato per iniziative culturali e memoriali. Nel 2023 all’interno del gioco è stato inaugurato Voices of the Forgotten, un museo virtuale della Shoah che permette ai giocatori di esplorare la vita di una famiglia ebrea francese negli anni precedenti e durante la persecuzione nazista, dimostrando che gli spazi virtuali possono anche essere strumenti di memoria storica e sensibilizzazione.
Fortnite, come molti altri mondi virtuali, si trova quindi al crocevia tra intrattenimento, cultura pop e memoria storica: un equilibrio complesso, che richiede attenzione e sensibilità da parte di sviluppatori, creatori di contenuti e giocatori.