Giro dell’Emilia: esclusa la squadra Israel-Premier Tech

Italia

di Pietro Baragiola

Alla vigilia del Giro dell’Emilia, la gara ciclistica di fama internazionale in programma il 4 ottobre, è arrivata una decisione inattesa: la squadra Israel-Premier Tech è stata esclusa dall’edizione di quest’anno.

La decisione, comunicata ufficialmente dagli organizzatori della gara in un comunicato stampa, è stata motivata da “ragioni di sicurezza pubblica”.

Negli ultimi mesi sono state diverse le corse ciclistiche a livello internazionale ad essere interrotte per la stessa motivazione a causa delle manifestazioni propalestinesi.

In Spagna, a La Vuelta, ben quattro tappe, compresa quella conclusiva a Madrid, hanno dovuto subire modifiche e riduzioni causando problemi durante la competizione. Per questo motivo il team del Giro dell’Emilia ha deciso di agire preventivamente ed evitare possibili incidenti.

“Il pericolo è troppo grande” ha affermato Adriano Amici, presidente della GS Emilia. “Il circuito finale, ripetuto cinque volte attorno a Bologna, potrebbe facilmente diventare teatro di proteste violente. È una scelta che mi addolora dal punto di vista sportivo, ma necessaria per tutelare il pubblico e gli altri corridori.”

 

Il Giro dell’Emilia

Il Giro dell’Emilia è una delle corse più importanti del calendario ciclistico italiano e internazionale. Con i suoi 199 chilometri che si estendono da Mirandola fino a Bologna, rappresenta un banco di prova importantissimo per Il Lombardia, l’ultimo grande appuntamento della stagione.

Nel 2024 la vittoria è andata al campione sloveno Tadej Pogačar, confermando la presenza di molti dei migliori talenti del panorama mondiale.

L’arrivo è sempre fissato al Santuario della Madonna di San Luca, un luogo iconico, la cui pendenza supera il 10%, e domina la città di Bologna. Un panorama stupendo ma anche logisticamente delicato: Bologna è storicamente un centro di forte partecipazione politica dei moti studenteschi, molti dei quali quest’anno sono stati propalestinesi.

“Considerando quanto sta accadendo a Gaza, sarebbe ipocrita considerare insignificante la presenza di una squadra legata a questo governo” ha dichiarato Roberta Li Calzi, assessora dello sport dell’amministrazione comunale di Bologna.

Il portavoce della Israel-Premier Tech ha risposto a queste affermazioni volendo ricordare che la squadra non è la nazionale ufficiale di Israele, bensì un team di proprietà del miliardario Israelo-canadese Sylvan Adams. La formazione è da anni presente nei principali eventi ciclistici, tra cui il Tour de France e il Giro d’Italia.

Quest’anno però la situazione è diventata così delicata che persino il co-sponsor, Premier Tech, ha chiesto di rimuovere la parola “Israel” dal nome ufficiale della squadra, nel tentativo di ridurre l’esposizione politica e mediatica.

 

L’esclusione di Israele nel mondo dello sport

La decisione di escludere la Israel-Premier Tech si inserisce in una più ampia ondata di boicottaggi e proteste che sta colpendo il mondo dello sport e della cultura israeliana.

Diversi eventi internazionali hanno visto crescere le pressioni per limitare la partecipazione dei team israeliani in segno di protesta contro il conflitto a Gaza.

Israele, dal canto suo, respinge le accuse di genocidio e ribadisce di adottare tutte le misure possibili per limitare le vittime civili, accusando Hamas di usare la popolazione come scudo umano. Ma la percezione internazionale resta fortemente polarizzata e lo sport, che teoricamente dovrebbe rimanere neutrale, finisce spesso al centro di questo clima di tensioni.