Matera, una sinagoga antica potrebbe riscrivere la storia ebraica in Europa 

Personaggi e Storie

di Anna Balestrieri
Matera. Nel cuore dei Sassi, tra le grotte che raccontano diecimila anni di storia umana, potrebbe nascondersi una delle sinagoghe più antiche d’Europa. A rivelarlo è l’artista materano Donato Rizzi, che insieme ai collaboratori Michele Di Lecce e Maurizio Camerini ha dedicato venti anni di ricerche a uno dei siti più suggestivi della città lucana.

La scoperta degli studiosi 

Si tratta di una grotta in via Madonna delle Grazie, nel Sasso Caveoso, dove è stata rinvenuta un’iscrizione epigrafica probabilmente databile tra il VI e il X secolo a.C. Secondo gli studi, quell’area ospitava fino al XVI secolo un quartiere ebraico, prima che l’editto di espulsione dal Regno di Napoli costringesse la comunità a lasciare Matera.

Le reazioni alla scoperta

La scoperta non è passata inosservata: già nel 2019, due importanti rappresentanti della comunità ebraica, Rabbi Herschel Gluck e Rabbi Bruno Fiszon, hanno visitato il sito, evidenziando la presenza di elementi tipici della liturgia ebraica come il Tevà (altare per la lettura della Torah) e il Mikveh (bagno rituale). “Ho riscontrato elementi inconfondibili della cultura ebraica – racconta Rizzi – e il tempo mi sta dando ragione”.

Il ruolo delle istituzioni 

Nonostante l’entusiasmo iniziale, l’interesse delle istituzioni è diminuito. Rizzi lancia ora un appello per un sostegno concreto che permetta di ottenere certificazioni definitive. “Abbiamo il dovere di conoscere le nostre radici – sottolinea – e di valorizzarle, anche in chiave culturale, sociale ed economica”.

Matera capitale mediterranea della cultura 

La scoperta assume un significato particolare mentre Matera si prepara, nel 2026, a diventare Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo insieme a Tetouan, in Marocco. Una città che, da “vergogna d’Italia” nel dopoguerra a Capitale europea della cultura nel 2019, continua a puntare sulla cultura come strumento di dialogo e coesione.
La sinagoga di Matera, se confermata, non sarebbe solo un tesoro archeologico, ma un ponte tra passato e futuro, testimonianza della convivenza e degli scambi culturali che hanno plasmato la città dei Sassi.