di David Fiorentini
In un quartiere di Londra con una vasta comunità ebraica, ignoti hanno spalmato escrementi sui muri e sul citofono di una sinagoga. Mentre in un sobborgo di Chicago un individuo non identificato ha imbrattato il parcheggio di una sinagoga con un simbolo fallico e la scritta “hate jews” su una parete dell’edificio.
La crescente ondata di antisemitismo che sta colpendo l’Europa e il mondo occidentale non accenna a fermarsi. Dalla violenza verbale online agli episodi di vandalismo contro luoghi di culto ebraici, si moltiplicano i segnali di un clima di odio che desta forte preoccupazione nelle comunità e nelle istituzioni.
A Golders Green, un quartiere di Londra con una vasta comunità ebraica, ignoti hanno spalmato escrementi sui muri e sul citofono di una sinagoga. La polizia metropolitana ha confermato l’apertura di un’indagine per “danno criminale aggravato da motivazioni religiose”, ma senza ancora aver rintracciato i responsabili.
Nello stesso periodo, sull’altra sponda dell’Atlantico, la polizia di un sobborgo di Chicago sta cercando l’autore di un altro atto vandalico di matrice antisemita compiuto il 31 agosto presso la sinagoga Or Shalom di Vernon Hills. Intorno alle 20:30, un individuo non identificato ha imbrattato il parcheggio con un simbolo fallico e la scritta “hate jews” (“odio gli ebrei”) su una parete dell’edificio.
Ciò nonostante, dalle Comunità colpite traspare ancora resilienza e speranza, a partire dalle parole del rabbino americano Ari Margolis.
“L’atto codardo di chi ha imbrattato le nostre mura per farci sentire soli e impauriti sta avendo l’effetto opposto”, ha commentato su Facebook. “Sto ricevendo messaggi da tante persone, da leader religiosi, membri della comunità, polizia locale e politici: tutti ci dicono che quelle scritte non parlano a loro nome, che restano al nostro fianco e difendono il nostro diritto a essere noi stessi e a radunarci in sicurezza. Questo gesto, che voleva essere una maledizione, si sta trasformando in una benedizione grazie all’amore che ci state dimostrando”.