Un report rivela l’aumento dell’antisemitismo nel Regno Unito dopo il 7 ottobre 2023

Mondo

di Nathan Greppi

Un recente rapporto redatto per conto del governo britannico ha messo in luce l’aumento dell’antisemitismo nel Regno Unito dopo il 7 ottobre, e in particolare nella classe media.

Gli autori del rapporto, il consigliere del governo per l’antisemitismo John Mann e l’ex-segretario alla difesa Penny Mordaunt, hanno dichiarato di essere rimasti allarmati dalle prove che hanno trovato. Interpellati in anteprima dal quotidiano The Telegraph, mentre la presentazione del loro rapporto avverrà ufficialmente martedì 15 luglio, hanno affermato che, nonostante la loro pluridecennale esperienza politica, sono rimasti sconvolti dalle prove raccolte, soprattutto tra i giovani della comunità ebraica.

I due autori, che appartengono ad aree politiche diverse (Mann è un laburista, la Mordaunt una conservatrice), hanno aggiunto di essere rimasti allarmati dalla combinazione di più fattori: da un lato, l’impatto sul vissuto quotidiano delle persone, dall’altro lato la frequenza e la naturalezza con le quali ciò si sta verificando. In particolare, il Telegraph sottolinea che l’antisemitismo è diventato particolarmente pervasivo nella sanità pubblica, nelle università e nelle arti. Uno dei risultati chiave è che molti ebrei si sentono sempre più esclusi, soprattutto in ambito professionale e nella sfera pubblica, dove non si sentono rispettati e inclusi come in passato.

Il loro rapporto prevede 10 raccomandazioni su come contrastare l’antisemitismo, incluso il riconoscimento più ampio del fatto che gli ebrei rappresentano un gruppo etnico protetto, come sono attualmente definiti dalla legge, e che la polizia dovrebbe essere coerente nell’affrontare i crimini d’odio antisemiti. Così come il fatto che, secondo loro, andrebbe istituita una qualifica di formazione sull’antisemitismo per i datori di lavoro. L’antisemitismo, hanno dichiarato, è una questione urgente non solo per la comunità ebraica, ma più in generale per tutto il Regno Unito.

Hanno spiegato che, man mano che approfondivano la questione, ciò che li ha maggiormente preoccupati è stata la crescente normalizzazione di un impatto sempre più estremo sulla vita dei singoli individui, presi di mira unicamente in quanto ebrei.

Il rapporto rileva che molti ebrei in Gran Bretagna vengono percepiti come responsabili delle politiche del governo israeliano, facendone dei bersagli durante le manifestazioni filopalestinesi. Il rapporto sottolinea anche l’incoerenza delle forze dell’ordine quando si tratta di crimini d’odio contro gli ebrei, in particolare durante le proteste. Si afferma che uno dei problemi centrali è il mancato riconoscimento dell’antisemitismo come di una forma di razzismo, che porta a risposte prive di sufficiente fermezza.

Secondo le statistiche, nel 2024 risultavano essere circa 292.000 gli ebrei che vivevano nel Regno Unito, facendone il quinto paese al mondo con la maggiore popolazione ebraica (dopo Israele, Stati Uniti, Francia e Canada). Di questi, la quasi totalità vive in Inghilterra, e in particolare nelle grandi città come Londra e Manchester.