“Abbiamo commesso un errore di valutazione”: scuse e dimissioni dei vertici della BBC per la diretta del concerto dei Bob Vylan

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di Pietro Baragiola
La band, che si è esibita urlando “morte all’IDF”, era insieme ad altri sei artisti in una categoria ad “alto rischio” ma la BBC l’ha ritenuta ‘idonea per la trasmissione in diretta streaming’. Nella sua dichiarazione l’emittente ha ammesso che, nonostante diversi problemi durante la diretta, la redazione ha deciso di non interrompere la trasmissione.

 

La direttrice del reparto musica della BBC, Lorna Clarke, si è dimessa dal suo ruolo a seguito delle polemiche scatenate dalla trasmissione in diretta dell’esibizione del gruppo Bob Vylan al Glastonbury Festival.

La band, che si è esibita urlando “morte all’IDF”, era stata inserita insieme ad altri sei artisti in una categoria ad “alto rischio” ma la BBC l’ha comunque ritenuta ‘idonea per la trasmissione in diretta streaming’.

“Prima di Glastonbury era stato deciso che i rischi di non conformità potevano essere mitigati in tempo reale durante la trasmissione attraverso l’uso di avvisi relativi al linguaggio o ai contenuti, senza necessità di ritardi. È evidente che abbiamo commesso un errore di valutazione” ha affermato il portavoce della BBC nel comunicato rilasciato in questi giorni alla rivista Times.

Nella sua dichiarazione l’emittente ha ammesso che, nonostante siano stati segnalati diversi problemi in almeno due occasioni della diretta, la redazione ha deciso di non interrompere la trasmissione.

“Non c’è posto per l’antisemitismo nei nostri programmi” ha affermato il presidente della BBC, Samir Shah. “Per questo motivo stiamo prendendo provvedimenti per garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni.”

Nel corso di questa indagine Clarke e un piccolo gruppo di alti funzionari dell’emittente si sono dimessi temporaneamente dalla supervisione di sei reti radiofoniche e dalla registrazione dei principali eventi musicali.

Nonostante sia un primo passo avanti, in molti non lo hanno ritenuto sufficiente. Tra questi vi è Lisa Nandy, Segretario di Stato britannico per la Cultura, che ha dichiarato alla Camera dei Comuni la necessità di dare risposte concrete al pubblico in merito all’evento.

“Data la gravità di quanto è accaduto, e, in particolare, dopo aver ascoltato in Parlamento le testimonianze scioccanti sull’impatto che questa esibizione ha avuto sulla comunità ebraica del Paese, mi aspetto che i massimi livelli si prendano la responsabilità di questo incidente” ha affermato Nandy.

 

Le scuse di Tim Davie

Nella sua ultima intervista al Times, il segretario alla Cultura Stuart Andrew ha affermato che ‘nonostante le belle parole, la risposta tardiva della BBC suggerisce la mancanza di un’adeguata supervisione durante l’evento.’

Questo commento è stato supportato dall’autorità di regolamentazione Ofcom e dal rabbino capo del Regno Unito Sir Ephraim Mirvis che si sono uniti nel criticare l’operato della BBC, spingendo il direttore generale Tim Davie a rilasciare delle scuse pubbliche.

“Mi rammarico profondamente che un comportamento così offensivo e deplorevole sia apparso sulla BBC e desidero scusarmi con il nostro pubblico a casa, con tutti voi, e in particolare con i colleghi ebrei e la comunità ebraica” ha affermato il direttore generale.

Davie si trovava proprio a Glastonbury nei giorni del festival e, appena ha saputo dei cori, ha preso immediatamente provvedimenti ordinando di ritirare la performance dei Bob Vylan dalla copertura on demand su iPlayer e BBC Sounds. Tuttavia, il feed live è rimasto disponibile per più di 4 ore, permettendo agli spettatori di riavvolgere e visualizzare il contenuto.

“Date le mancanze riconosciute, stiamo apportando modifiche alla trasmissione streaming dei futuri eventi musicali in modo che qualsiasi esibizione ad alto rischio non venga più trasmessa in diretta dalla nostra emittente” ha aggiunto Davie.

Dopo l’evento di Glastonbury, i Bob Vylan hanno ricevuto la disdetta di numerose esibizioni pubbliche previste per quest’estate come il concerto a Manchester e quelli in Francia e in Germania.

In questi giorni è anche emerso che la band era già sotto indagine da un mese per via dei commenti fatti durante il concerto di maggio all’Alexandra Palace dove Bobby Vylan avrebbe urlato alla folla ‘morte ad ogni singolo soldato dell’IDF presente là fuori’.

Oggi, sulla scia di questa notizia, la polizia di Avon e Somerset ha avviato anche un’indagine penale sui commenti fatti a Glastonbury nella speranza di interrompere una volta per tutte l’ondata di cori antisemiti della band.