Un drappo arancione per gli ostaggi: la richiesta della Comunità a Palazzo Marino

Italia

di R. M.

“Dove sono gli ostaggi vivi? Dove sono gli ostaggi morti? Che iniziativa è stata presa per ricordare i fratellini Bibas? Proponiamo quindi di stendere un drappo arancione sulla facciata di Palazzo Marino con la scritta: ‘che Hamas liberi subito tutti gli ostaggi’. Dove sono le tante verità che non si vogliono dire mentre le menzogne abbondano? A queste domande dovrebbe rispondere il Sindaco Giuseppe Sala, il Sindaco di tutti. Ma purtroppo non è così. Israele è stato attaccato con 30.000 missili da sette forze e da direzioni diverse. Israele è stato invaso da Hamas il 7 Ottobre 2023 che in otto ore ha ammazzato, torturato e stuprato 1.200 esseri umani, rapito 250 tra uomini, donne e bambini e ha ferito gravemente oltre 6.100 persone.

Israele non è mai stato riconosciuto come Stato da Hamas, Hezbollah, Iran, Siria, Yemen, Libano ed Iraq. Si parla di “Due Popoli e due Stati” ma senza alcuna strada da percorrere e nessun cambiamento da inserire nei loro statuti. Tutte queste entità sono solo dittature, mentre Israele è una democrazia dove il Primo Ministro è stato regolarmente eletto e le decisioni vengono sempre votate dalla maggioranza del parlamento, ovviamente criticabile. Perché questo odio, perché queste bugie, perché questo atteggiamento? Quando tutto questo sarà finito molti si vergogneranno, ma noi, cittadini milanesi, non dimenticheremo. Mai”. Lo ha dichiarato in una nota la Comunità ebraica di Milano rivolgendosi a Giuseppe Sala, Sindaco del capoluogo lombardo, che il 26 febbraio si era rifiutato di accendere una luce arancione per onorare la memoria dei fratellini Bibas (Kfir di 9 mesi e Ariel di 4 anni) strangolati e massacrati a mani nude dai palestinesi.

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DAVIDE ROMANO, DIRETTORE DEL MUSEO DELLA BRIGATA EBRAICA:
“LEGITTIMO CRITICARE NETANYAHU, IL PROBLEMA E’ ADERIRE A UN APPELLO CON DATI FALSI CHE ECCITANO L’ANTISEMITISMO”

“Il sindaco Sala ha sbagliato proprio bersaglio nella sua risposta a me. Io l’ho criticato non perché esprime un’opinione contro Netanyahu, più che legittima e di cui non mi importa nulla. Ma perché ha aderito a un appello pieno di dati falsi e parole malate che incitano alla violenza. L’attentato di Washington non ha insegnato nulla? Il sindaco di Milano conosce benissimo la situazione preoccupante della sicurezza della Comunità ebraica della sua città. E invece di difendere la verità dei fatti, preferisce aderire ad appelli che usano termini come ‘genocidio’ che Liliana Segre ha già respinto, spacciano le 50mile vittime come tutte civili, quando anche i sassi sanno che decine di migliaia di esse erano terroristi di Hamas. Un appello dove non c’è una parola di pietà per le vittime di Hamas, siano esse ebree o palestinesi contrari al regime. L’incarico di un sindaco non è stimolare l’odio con le fake news, ma contribuire alla pace con parole di verità. Legittimare chi mente spudoratamente e demonizza Israele, porta gli ebrei italiani a essere aggrediti. Lo dicono tutti gli studi.”