Se questa è una “rivoluzione culturale”…

Italia

Per esprimere idee e pensieri Beppe Grillo sembra preferire le testate straniere – il mese scorso il canale Euronews e ora uno dei quotidiani più diffusi di Israele, Yedioth Ahronoth. E proprio con quest’ultimo il leader del Movimento 5 Stelle si prende la libertà, per una volta, di parlare di politica estera, anzi, di Medio Oriente. Una libertà che dato il suo interlocutore sembra persino una provocazione. Grillo infatti con il giornalista israeliano che lo intervista per un’ora e mezza, spara a zero su Israele.  “Tutto quel che in Europa sappiamo su Israele e Palestina, è filtrato da un’agenzia internazionale che si chiama Memri [Middle East Media Research Institute] – afferma. “E dietro Memri c’è un ex agente del Mossad. Ho le prove: Ken Livingstone, l’ex sindaco di Londra, ha usato testi arabi con traduzioni indipendenti. Scoprendo una realtà mistificata, completamente diversa”.

In Italia l’intervista è stata ripresa dal Corriere della Sera del 25 giugno in un articolo di Francesco Battistini, dove fra le altre cose si legge che secondo Grillo, le dichiarazioni di Ahmadinejad sulla distruzione di Israele, non sono da prendere troppo sul serio.  “Cambierà idea” afferma Grillo. “Non penso lo voglia davvero: lo dice e basta. Del resto, anche quando uscivano i discorsi di Bin Laden, mio suocero iraniano m’ha spiegato che le traduzioni non erano esatte…”.

In Iran, continua Grillo, si sta bene: “L’economia lì va bene, le persone lavorano”. Quanto ai diritti delle donne, Grillo afferma: “Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna in Iran è al centro della famiglia”.  A proposito della Siria dice invece che “non sappiamo se sia una guerra civile o se si tratti d’agenti infiltrati”.

“Parlare di Israele è un tabù, come parlare dell’euro: appena lo tocchi subito ti dicono che sei antisionista e razzista”, dichiara ancora Grillo.
Solo qualche giorno fa, però, proprio sul sito beppegrillo.it era comparso un banner del partito neofascista Forza Nuova. Come riportava il Corriere della Sera di sabato 23 giugno, il banner – ora rimosso – si trovava “proprio sotto la promozione del libro di Grillo”. “Roberto Fiore – si leggeva ancora nell’articolo di Benedetta Argentieri – da diverso tempo, strizza l’occhio a Grillo. ‘Abbiamo idee simili anche sull’immigrazione’, cioè si vuole negare la cittadinanza italiana ai figli di immigrati. Oppure: ‘Grillo non si è mischiato con il potere’. Il comico genovese, insomma, piace all’estrema destra – osserva la Argentieri.  Anche ai ‘fascisti del terzo millennio’, alias Casa Pound. Il Movimento 5 Stelle più volte aveva preso le distanze. ‘Forza nuova? Una realtà aliena all’impronta democratica del movimento'”. Sarà. Certo è che la concomitanza fra la comparsa (e rapida scomparsa) del banner di Forza Nuova e le dichiarazioni di Grillo su Israele (“Israele è dietro molte decisioni Usa”), sui media, sull’Iran, fanno riflettere e molto. Ancor di più se si pensa che con il suo movimento, Grillo ritiene, come dice, di aver avviato “una rivoluzione culturale, non politica”.