La lettura dei Nomi

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Non c’è solo il giorno della Memoria del 27 gennaio. Anzi. Per la Comunità ebraica di Milano, come per gli ebrei di Israele e di tutto il mondo, il giorno deputato al ricordo di ogni singola vittima della barbarie nazista è Yom HaShoah che cade il 27 del mese ebraico di Nissan, otto giorni prima di Yom Ha’atzmaut.

Sarà celebrato nel Tempio Centrale di via della Guastalla, domenica 7 aprile alle ore 18.30, con una cerimonia, organizzata da Associazione Figli della Shoah, Cdec, Comunità e Rabbinato milanese, con la collaborazione delle tre scuole ebraiche di Milano, quella della Comunità, quella del Merkos e la Joseph Tehillot. Dopo un breve saluto del presidente della Comunità Walker Meghnagi sarà osservato un minuto di silenzio.

Poi sarà la volta del momento più toccante e significativo, la lettura dei nomi delle vittime, da parte dei ragazzi delle quinte liceo della Scuola della Comunità ebraica e di altri licei milanesi, intervallata dall’accensione delle sei candele che rappresentano i sei milioni di ebrei morti nella Shoah.

Nel corso della cerimonia prenderà la parola un Sopravvissuto, cui seguirà la riflessione del Rabbino Capo Rav Alfonso Arbib.

La cantillazione dei versi di El Malè Rachamim, Michtam LeDavid, Shir Hamaalot precederanno l’Hashkavà e il Kaddish in memoria delle vittime.

“Ogni uomo ha un nome, glielo hanno dato Dio, sua madre e suo padre”. Perché le vittime non sono numeri, dati storico-statistici, ma persone, ognuna con la sua storia unica e irripetibile, con la sua tragedia personale e famigliare. Per questo è molto importante che tutta la comunità, che è accorsa al Memoriale della Shoah e al Conservatorio il 27 gennaio, si raccolga ancora una volta, il 7 aprile, per commemorare e onorare, pregare e ascoltare, ricordare e stringersi ai suoi morti, ai suoi cari.