la serata dello Shabbat Project al Noam

Grande successo per lo Shabbat Project al Noam

Feste/Eventi

di Ilaria Myr
Con quasi 400 partecipanti di tutte le età (molte mamme con figlie), ha fatto il tutto esaurito la serata dello Shabbat Project organizzata dalla Commissione donne del Noam giovedì 14 novembre. Per il quarto anno il centro persiano ha partecipato al progetto mondiale che riunisce donne di ogni età e bambine a fare insieme la challà, il pane del sabato, per tramandare di generazione in generazione questa importante mizvà legata allo Shabbat. Una serata organizzata nei minimi dettagli, molto gioiosa e partecipata, che ha il merito di avere riunito bambine, ragazze, madri e nonne di tutte le edot di questa comunità ebraica intorno a un importante precetto.

Dopo una lauta cena a buffet, preparata dalle organizzatrici, tutte le partecipanti si sono riunite nella sinagoga per ascoltare le parole di Rav Simantov. “Oggi  lo Shabbat Project unisce  persone di tutto il mondo – ha spiegato -. Uno dei concetti chiave dello Shabbat è proprio l’unione, con la famiglia, con la comunità e con tutto Am Israel, che si ritrova a fare la stessa cosa, ovunque si trovi”.

È stato poi proiettato un emozionante video che riproduceva uno dei Tehilim, con sullo sfondo  immagini molto evocative di Eretz Israel. Alle partecipanti è stato poi dato un foglio su cui scrivere un desiderio, che è stato posto nell’Hekhal del tempio, dentro l’Haron hakodesh vicino alla Torà.

E poi, via a preparare le challot nella grande sala! Su ogni tavolo era già preparato tutto l’occorrente: ingredienti già pesati per ogni persona, ciotole e strumenti vari, nonché un grembiule e un cappello da chef. Alla fine, una rappresentante del Noam ha recitato la berachà dell’Hafrashat Challà (la separazione di un pezzo).

In un’atmosfera brulicante, le partecipanti si sono immerse nella preparazione dell’impasto, che hanno poi portato a casa, da intrecciare e infornare per l’arrivo dello Shabbat, l’amata “sposa”.